Borse, la Grecia non lascia scampo all’Ftse Mib‎

MILANO – Il nuovo voto in Grecia e le conseguenti incertezze per l’area euro hanno fatto male, tra le maggiori Borse europee, soprattutto a Milano, che a fine giornata cede il 2,56% a 13.311 punti, mentre la tensione sui Titoli di Stato non si arresta. Il differenziale tra Btp decennali e omologhi tedeschi chiude a quota 439 punti, dopo aver sfiorato un massimo infraday di 442.

A fine seduta gli scambi a Piazza Affari superano i 2,98 miliardi di controvalore con il comparto bancario caratterizzato dalle vendite. Peggior performance per Bper che cede l’8,79% a 3,672 euro, seguito da Mps a 0,225 (-7,40%) e Banco Popolare che perde il 6,77% a 0,909 euro. A mercati chiusi la popolare ha diffuso i dati del trimestre che si chiude con una perdita di 109 milioni di euro per l’impatto negativo delle variazioni del proprio merito di credito (212 milioni). Al netto di queste, l’utile netto consolidato si sarebbe attestato a 103 milioni di euro, in calo rispetto ai 138 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. In rosso anche Mediolanum (-5,68% a 2,724), Unicredit (-5,53% a 2,526) e Intesa Sanpaolo a 0,976 (-5,47%) che chiude il trimestre con un utile netto di 804 milioni, in crescita del 21,6% anno su anno. Ubi Banca archivia la seduta a 2,302 euro (-5,35%) e chiude il trimestre con un utile di 105,4 milioni, in crescita del 63,1% rispetto al 64,6 mln del primo trimestre del 2011. Bpm, che solo a fine seduta diffonde la trimestrale, cede il 4,86% a 0,325 euro, mentre Mediobanca perde il 3,92% a 3,04 euro.

In flessione anche la galassia Agnelli e il comparto energia, mentre Campari conquista la maglia rosa del Ftse Mib. Il titolo chiude in progresso dell’1,59% a 5,445 euro, mentre registrano rialzi frazionali Tod’s (+0,37% a 82 euro), Parmalat (+0,30% a 1,685) e St (+0,10% a 3,886 euro).

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