Sforbiciata alla spesa pubblica, la sanità non si salva

ROMA – La prima ‘sforbiciata’ alla spesa pubblica: è l’argomento sul tavolo durante l’incontro tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda e il super-commissario, il ‘risanatore’ Enrico Bondi. Il primo obiettivo della ‘spending review’ è noto: rintracciare 4 miliardi per evitare il già programmato aumento dell’Iva che scatterebbe dal prossimo mese di ottobre. Un aumento che governo, parti sociali, forze economiche ma soprattutto semplici cittadini già colpiti dall’aumento di aprile, non vedono di buon occhio.

“Sicuramente è possibile ci siano dei tagli sulla spesa sanitaria. Per quanto riguarda le auto blu che sono di mia competenza abbiamo previsto un risparmio calcolabile in 350 milioni” afferma il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi rispondendo a chi gli chiedeva se vosse vero che i maggiori introiti previsti dalla spending review arriveranno da tagli alla sanità e dal taglio delle auto blu.

Secondo altre ipotesi dal primo resoconto di spesa, che il commissario Enrico Bondi dovrà presentare in settimana a Monti, dovrebbe risultare che la parte più consistente dei 4,2 miliardi di risparmi previsti dalla spending review dovrebbe derivare per 3 miliardi dalla riorganizzazione degli appalti.

Il ministero della Funzione Pubblica ha istituito una task force per il monitoraggio delle consulenze esterne delle pubbliche amministrazioni sull’esempio del monitoraggio sulle auto blu. Lo ha annunciato Patroni Griffi prima di un’audizione in commissione finanza alla Camera. Della Task Force faranno parte la Corte dei Conti, l’ispettorato delle finanze e l’ispettorato della funzione pubblica.

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