Hula, condanna dell’Onu Annan rilancia il piano

DAMASCO – Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha condannato il massacro di Hula appellandosi a tutte le parti in causa a cessare immediatamente ogni tipo di violenza. E’ quanto si legge nella dichiarazione finale della riunione dei Quindici che fanno riferimento sia ai bombardamenti compiuti sulle aree residenziali dall’artiglieria governativa, sia alle uccisioni compiute sul posto attraverso colpi sparati da vicino, armi bianche e abusi di ogni genere. “Questo uso della forza contro la popolazione civile – si legge – costituisce una violazione della legge internazionale e degli impegni presi dal governo siriano con la risoluzione delle Nazioni Unite che prevede di cessare le violenze in tutte le sue forme”. Nel testo si sottolinea quindi come “i responsabili di questi atti di violenza dovranno renderne conto”. A tal proposito viene chiesto al segretario generale dell’Onu, Ban ki-Moon, di “continuare ad indagare su questi attacchi e di riportare l’esito delle indagini al Consiglio di Sicurezza”. Viene poi ribadita la richiesta al governo di Damasco di “cessare immediatamente l’uso dell’artiglieria pesante sui centri abitati” e di “ritirare le truppe e l’artiglieria dai dintorni delle città”. Si ribadisce poi “il forte impegno per la sovranità, l’indipendenza e l”integrità territoriale della Siria”, confermando il sostegno per la piena attuazione del piano dell’inviato speciale dell’Onu in Siria, Kofi Annan.

Annan a Damasco
“Inorridito” dall’“odioso” massacro di Hula, Kofi Annan, inviato di Onu e Lega Araba, è arrivato ieri a Damasco per rilanciare il piano di pace e per convincere il regime a “passi effettivi” per risolvere la crisi. Forte della condanna del Consiglio di sicurezza, approvata questa volta anche da Russia e Cina dopo che per due volte avevano esercitato il potere di veto, Annan è arrivato a Damasco nel primo pomeriggio e ha incontrato i giornalisti in un hotel della capitale. Oggi l’inviato vedrà il presidente Bashar al-Assad con cui, ha lui stesso annunciato, si propone di avere un confronto “serio e franco”. La strage di Hula, ha detto, è stato “un evento raccapricciante con profonde conseguenze” che, ha continuato, “il Consiglio di Sicurezza ha giustamente condannato. Il nostro obiettivo è fermare queste sofferenze”. “Questo messaggio di pace non è solo per il governo – ha aggiunto l’inviato Onu che mercoledì riferirà al Consiglio di Sicurezza sui risultati ottenuti – ma per chiunque abbia una pistola. Il piano in sei punti deve essere attuato in modo totale. E questo non sta accadendo”, ha concluso.

A Hula 108 morti
Il massacro di Hula in Siria ha causato 108 morti, ha reso noto il generale Robert Mood, capo degli osservatori Onu nel Paese, in video collegamento con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche all’Onu. Le stesse fonti hanno rettificato la stima delle 116 vittime, di cui avevano dato notizia poco prima e hanno quindi chiarito che a parlare di 116 morti è stato il ‘Free Syrian Army’ (libero esercito siriano).