Hula. Italia, Francia e Usa espellono i diplomatici siriani

DAMASCO – In seguito alla strage di Hula i governi di Roma, Parigi, Berlino e Londra, con un’azione coordinata, hanno espulso gli ambasciatori siriani dai rispettivi Paesi. Lo ha reso noto la Farnesina annunciando di avere convocato l’ambasciatore Siriano dichiarandolo ‘persona non grata’. Stesso provvedimento adottato dal governo spagnolo. I sopravvissuti di Hula hanno raccontato al personale dell’Onu che molte vittime della strage sono state uccise in esecuzioni sommarie compiute da milizie fedeli ad Assad. Una ventina delle vittime invece sono state uccise da colpi sparati dai carri armati. Annan scrive ad Assad e chiede ‘passi coraggiosi per fermare la violenza e liberare i prigionieri’.

L’Onu accusa:
“Esecuzioni sommarie”
I primi risultati di un’inchiesta condotta dall’Onu indicano che “la maggior parte delle vittime della strage a Hula, in Siria, sono state uccise in esecuzioni sommarie in due differenti incidenti”, ha annunciato il portavoce dell’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani Rupert Colville. Ad Hula, in Siria, “intere famiglie sono state uccise nelle loro case” ed il bilancio di 108 vittime potrebbe non essere definitivo, ha affermato l’Onu a Ginevra. Le indagini delle Nazioni Unite sul massacro di Hula di venerdì scorso sono continuate e per ora “si pensa che almeno 108 persone sono state uccise, dei quali 49 sono bambini e 34 donne”, ha detto Colville.

Usa allontanano
l’incaricato d’affari
Gli Stati Uniti hanno deciso di espellere l’incaricato d’affari siriano a Washington, ha reso noto il Dipartimento di Stato. La portavoce del Dipartimento di Stato Victoria Nuland ha precisato che il diplomatico siriano ha 72 ore di tempo per lasciare gli Stati Uniti. Da quando alla fine lo scorso ottobre l’ambasciatore Imad Mustafa è stato richiamato a Damasco “per consultazioni’’, la Siria a Washington è rappresentata da un incaricato d’affari.

Annan: “Fermare
subito le violenze”
“Ho chiesto passi coraggiosi ora, non domani, ma ora, per l’attuazione del piano. Ciò vuol dire che il governo e tutte le milizie filogovernative devono fermare tutte le operazioni militari e mostrare la massima moderazione”. Lo ha detto l’inviato speciale Kofi Annan, riferendo dell’ incontro con il presidente Bashar Assad a Damasco.

Assad: “Con Hula
non c’entriamo nulla”
Il presidente siriano Bashar al Assad ha respinto le accuse di esser responsabile del massacro di Hula, nei pressi di Homs, e ha affermato che il successo del piano dell’inviato Onu Kofi Annan “dipende dalla fine del terrorismo”, sostenuto da Stati Uniti, Turchia, Francia, Israele e Paesi arabi del Golfo. Lo riferisce la TV di Stato siriana, con una scritta in sovrimpressione: “Il successo del piano dipende dalla fine del terrorismo, da quelli che lo sostengono e dalla cessazione del contrabbando di armi”.