Liberata Gina Bortolotti a Maracaibo

CARACAS- E’ stata liberata, dopo quasi un mese di prigionia – era stata sequestrata il mercoledì 11 maggio – la connazionale Gina Silvana Bortolotti. Come si ricorderà, Bortolotti fu sequestrata da alcuni malviventi armati di Ak47 – lo ha ammesso il Commissario della Cicpc- Zulia, Jesús Carías -, a pochi metri del negozio famigliare, “Autorepuestos Bonino”, nel quartiere Belloso di Maracaibo. La Bortolotti era appena entrata in macchina e messa in moto l’auto aveva percorso neanche un centinaio di metri che veniva urtata da un veicolo che l’obbligava a frenare. Immediatamente i malviventi, che avevano atteso fuori dal negozio l’uscita della giovane madre di due adolescenti, costringevano la vittima a seguirli. Tutto è accaduto davanti gli occhi della madre della Bortolotti, che era all’ingresso del negozio e salutava la figlia con un gesto della mano. L’urto del veicolo contro l’auto della Bortolotti richiamava l’attenzione e la curiosità di passanti,vicini e clienti dei negozi  ma i delinquenti dissuadevano i presenti dall’intervenire con una raffica all’aria di Ak47.

Stando alle autorità dei polizia non è stato pagato alcun riscatto. La connazionale sarebbe stata liberata dai delinquenti, spaventati dalla presenza della polizia che, dopo l’arresto di uno dei presunti sequestratori, ha eseguito numerose perquisizioni.

La famiglia Bortolotti ha ripetuto a più riprese di non essere in grado di pagare riscatti e chiesto ai sequestratori la liberazione di Gina Silvana

Odalis Caldera, “segretaria di Sicurezza e Ordine Pubblico di Maracaibo”, ha manifestato preoccupazione per l’impiego di “armi da guerra” nel sequestro della Bortolotti mentre il Commissario Jesús Carías ha assicurato che si la scientifica è sulle tracce dei malviventi e che si indaga sulla provenienza delle armi. Non si scarta nessuna pista.

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