BREVI: AMERICA LATINA

Colombia, attentato di Bogotá, Santos accusa le Farc – Dopo le prime denunce quasi scontate, seguite da smentite, il presidente Juan Manuel Santos è tornato ad accusare le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) per l’attentato dinamitardo contro l’ex ministro dell’Interno, Fernando Londoño, avvenuto a Bogotá il 15 maggio, costato la vita al suo autista e a un uomo della scorta. Un episodio su cui non si è fatta ancora luce. Secondo le informazioni raccolte finora, “tutto indica che sono state le Farc. Non posso affermarlo in modo categorico perché non abbiamo ancora la prova chiave” ha detto il presidente parlando ad una conferenza a Fusagasugá, nei pressi della capitale. Nonostante i dubbi, Santos ha chiesto letteralmente alle forze armate “più piombo contro le Farc”, promettendo che l’offensiva contro la guerriglia sarà “chiara ed efficace”. Londoño, 68 anni, a capo del dicastero degli Interni e della Giustizia tra il 2002 e il 2004, durante il primo mandato della presidenza di Álvaro Uribe, è uscito ferito dall’attentato avvenuto a un incrocio stradale nel settore nord di Bogotá. Secondo le ricostruzioni della polizia, un uomo si è avvicinato a piedi al veicolo blindato su cui era a bordo l’ex ministro collocando un ordigno, dotato di ventose, a una portiera dell’automobile, per poi fuggire pochi secondi prima dello scoppio. Da subito, l’ex ministro ha puntato il dito contro le Farc. L’attentato non è stato ancora rivendicato.

Cile, omaggio a Pinochet, protestano familiari dei ‘Desaparecidos’ – Un “pronunciamento etico e politico” che condanni l’iniziativa e ne impedisca lo svolgimento: lo ha chiesto l’Associazione dei familiari dei ‘detenidos’-‘desaparecidos’ cileni (Afdd) al presidente conservatore Sebastián Piñera riferendosi alla prossima commemorazione del defunto ex dittatore Augusto Pinochet. In un momento di gravi difficoltà per il governo, costretto a confrontarsi con diversi focolai di conflitti sociali, la “Corporación 11 de septiembre”, che prende il nome dal giorno del golpe del 1973, insieme all’Unione degli ufficiali della difesa nazionale a riposo (Unofar) ha convocato l’omaggio a Pinochet nella capitale Santiago per il prossimo 10 giugno. La Commissione dei diritti umani della Camera dei Deputati, così come l’Istituto nazionale dei diritti umani hanno già manifestato la loro contrarietà all’iniziativa, in cui sarà presentato un documentario sulla vita dell’ex generale, morto nel 2006. “Ripudiamo questo omaggio che intende rivendicare i crimini di lesa umanità, la tortura, la sparizione forzata, la persecuzione di cittadini e cittadine che la pensano diversamente. Quello che si vuole fare è rivendicare tutto quello che hanno rappresentato 17 anni di terrorismo di Stato” ha detto Lorena Pizarro, presidente dell’Associazione. L’Afdd ha annunciato il ricorso a vie legali per impedire la commemorazione: se dovesse comunque tenersi, ha convocato una “funa”, una protesta pacifica, di fronte al Teatro Caupolicán, dove è previsto l’evento.

Perù, si allarga lo Stato d’emergenza – Con aspri conflitti sociali aperti in diverse zone del paese, da Cajamarca, nel nord, a Espinar, nel sud-est, nel fine settimana l’esercito peruviano ha preso il controllo di quattro province dove è stato dichiarato lo stato d’emergenza a causa di un’ondata di violenza attribuita a Sendero Luminoso e a bande del narcotraffico. In virtù di una risoluzione che è entrata in vigore ieri e si protrarrà per 60 giorni i soldati si sono insediati nelle province di Huana e La Mar, nel dipartimento di Ayacucho (sud); Tayacaja, nel dipartimento di Huancavelica (centro), Satipo, nel dipartimento di Junín (centro) e in sette altre città sempre a Junín e anche a Cuzco. In quest’ultimo caso lo stato d’emergenza – oltre a Espinar, dove è in corso una protesta contro un’azienda mineraria – è stato proclamato a Kimbiri, Pichari e Vilcabamba, teatro nelle ultime settimane di combattimenti con i ribelli che hanno causato nove morti tra i militari. La stampa ricorda che lo stato d’emergenza restringe diverse libertà costituzionali, tra cui quella di transito e di riunione. Anche la polizia è stata chiamata a collaborare con l’esercito per mantenere l’ordine pubblico. A Espinar, nel frattempo, il sindaco Oscar Avelino Mollohuanca, arrestato la scorsa settimana, è stato condannato a cinque mesi di detenzione per aver sostenuto la protesta del fronte civico contro l’azienda mineraria svizzera Xstrata. Mollohuanca è stato riconosciuto colpevole di crimini contro la sicurezza pubblica e apologia di reato.

Messico, 2 giudici sospesi per collusione con malavita – Il Consiglio della magistratura federale ha sospeso 2 giudici accusati di connivenza con personaggi legati alla criminalità organizzata. La misura è stata applicata nei confronti di Jesús Guadalupe Luna, giudice di una corte d’appello, che ha assolto dall’accusa di riciclaggio di denaro di provenienza illecita il figlio di Joaquín Guzmán, capo del cartello di Sinaloa, alias ‘El Chapo’. Il giudice distrettuale Efraín Cazares è stato invece sospeso per aver trascurato “prove credibili” e aver disposto il ritorno in libertà di alcuni dei sindaci colpiti nel 2009 da uno scandalo per collusioni con la malavita in Michoacán.

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