“Serve piano di sicurezza nazionale”

BOLOGNA – ‘’Sono qui per dovere e per sensibilità, ma anche per vedere bene e ascoltare il più possibile e ho solo cominciato’’. E’ quanto ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano arrivato ieri mattina in Emilia per stare vicino alla popolazione colpita dal sisma aggiungendo che mercoledì sera ha firmato il decreto per le zone terremotate “ad occhi chiusi ma guardandolo oggi mi pare proprio che rappresenti una buona risposta” all’emergenza.

In Regione a Bologna il capo dello Stato ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni impegnate nell’emergenza.
Per Napolitano “è stata colpita al cuore un’area di eccellenze dal punto di vista storico, artistico, culturale e religioso e dal punto di vista del grado di sviluppo economico e sociale, del civismo e della capacità di vita associata. L’obiettivo fondamentale è la salvaguardia di tutto questo – ha aggiunto – e il ristabilimento di queste condizioni e conquiste’’. Quindi ha ricordato le vittime sui luoghi del lavoro. Vittime che ‘’non sono poche e che hanno pagato con la vita in precise circostanze’’. ‘’Essere schiacciati sotto le mura nel posto in cui si lavora è particolarmente duro, è uno spettacolo che colpisce e che ferisce, è un problema venuto alla luce e dobbiamo affrontare innanzitutto il rischio di un regresso dal punto di vista delle attività produttive’’, ha infatti ricordato Napolitano.

Per il capo dello Stato è necessario “un piano di messa in sicurezza nazionale rispetto al rischio sismico. Dicono gli scienziati e i tecnici che c’è molto da rivedere e calibrare per limitare i danni e le vittime e questo bisogna farlo, al di là dell’emergenza che al momento è il nostro pensiero e assillo’’, ha aggiunto Napolitano, che ha citato anche il problema del dissesto idrogeologico e quello delle alluvioni.

Riferendosi al disastro avvenuto alle Cinque Terre, Napolitano ha rimarcato che si tratta di un episodio ‘’che grida vendetta’’. “Si può impedire che un paese venga travolto dall’acqua, si può prevenire’’, ha sottolineato Napolitano precisando che ‘’è un delitto non farlo e costa caro, molto più caro di quanto sarebbe costato costruire secondo le regole’’.

Il capo dello Stato si è detto anche preoccupato che alcune aziende possano lasciare questo territorio senza fare ritorno. Secondo il presidente della Repubblica, infatti, “bisogna evitare che se ne vadano aziende che non possono riprendere l’attività in un tempo ragionevole’’. “Bisogna darsi da fare perché riprenda – ha rimarcato – l’attività nelle condizioni essenziali di sicurezza perché già si era provato a riprendere in qualche caso e si è stati malamente colpiti, malamente travolti’’. Parlando della parte che i territori dovranno fare per concorrere alla ricostruzione Napolitano ha auspicato che “ci sia coesione, responsabilità e slancio’’. Il capo dello Stato ha precisato che ovviamente i territori non potranno fare tutto da soli. “Non potete pensarci da soli, ci dobbiamo pensare insieme’’, ha rimarcato, sottolineando che la ricostruzione andrà fatta con “spirito di solidarietà, impegno comune e condiviso’’.

A termine dell’incontro istituzionale Napolitano si è recato nelle zone colpite. Prima tappa la città di Mirandola dove al suo arrivo nella tendopoli principale è stato accolto da applausi ma anche da qualche fischio, slogan e qualche cartello. Nel corso del suo intervento, parlando agli abitanti emiliani che vivono fuori dalle loro case, il presidente della Repubblica si è emozionato più volte fino alle lacrime. “L’applauso vero non lo merito io ma solo voi per quello che avete fatto, per quello che farete”, ha detto alla gente terremotata. Quindi ha assicurato che “l’Emilia non sarà dimenticata e che intende seguire con “grande attenzione” sia la fase dell’emergenza che quella successiva della ricostruzione: “Anch’io posso fare qualcosa per voi. Se qualcuno per caso si distraesse, io posso dargli la sveglia e state certi che lo farò”. Napolitano si è detto sicuro che gli emiliani sono gente che ha fatto della coesione sociale un punto di forza e quindi sapranno “ricostruire insieme” ció che è stato distrutto: “Voi siete gente forte. Sono sicuro che l’Emilia si rialzerà”.

Poi, nel corso della sua visita a Sant’Agostino, una delle zone del Ferrarese più colpite dal sisma, ha evidenziato che il decreto rappresenta “un segnale di fiducia e un concreto investimento”. La gente, ha riferito il capo dello Stato, “mi ha chiesto: ‘dateci una mano, dateci la possibilità di ripartire dai blocchi di partenza, che poi a correre ci pensiamo noi”. Per Napolitano questo è “un indice di grande fermezza e determinazione, è un segno di molta forza e non di nervosismo”.