La Rossa continua a crescere

ROMA – Il Gran Premio del Canada va letto e interpretato in due modi distinti. Da una parte l’andamento e il risultato della gara singola, di Montreal, con un quinto posto deludente. Dall’altra il pensiero in chiave iridata, a lungo termine, con uno sviluppo della monoposto che come sottolinea lo stesso Alonso non ha precedenti. Quindi è giusto arrabbiarsi per una gara gettata al vento, con un errore imperdonabile e un azzardo intollerabile, ma questa Ferrari, e il Canada è stata la conferma, è ormai in piena lotta per il mondiale. Parliamoci chiaro, la Rossa è tornata a essere competitiva.

Attenzione, è giusto puntare il dito contro il muretto e per una volta contro il pilota. L’erroraccio di Montreal è un qualcosa che non deve assolutamente ripetersi. Non basta chiamarlo “rischio per vincere la gara” perché il fatto di non rientrare ai box puntando su venti giri con gomme al limite non conosce perdono. Un errore e una svista doppi. Da una parte il pit stop mancato, dall’altra la beffa della Red Bull, abile nel capire al momento giusto, a mescole in caduta libera, di rientrare per poi guadagnare la posizione su Alonso. E’ mancato questo alla Ferrari, la lucidità necessaria per recuperare e risolvere un problema. Un dato preoccupante sia ben chiaro, perché questo mondiale non permette incertezze. Con questo equilibrio in pista, con queste Pirelli sempre più decisive, chi resta in pista a contare fino a dieci viene sverniciato senza pietà (quanto successo ad Alonso). E a poco servono le dichiarazioni post gara, abbastanza sorprendenti, sulla gestine gomme e la sorpresa nel vedere un degrado tanto veloce.

Ormai le Pirelli le conoscono anche i bambini. In un paio di giri le mescole ti mollano completamente (e parliamo di uno, due, tre secondi a giro!), figurarsi in venti tornate. No, la Ferrari ieri ha sbagliato e lo ha fatto nel peggiore dei modi, giustificando a fine gara l’incredibile buco di strategia. Tutti colpevoli, da Domenicali (forse il più duro per una volta) a Fernando Alonso. Ma la Ferrari ha dimostrato, più di una volta, di avere i numeri per recuperare certe situazioni. E questa volta gli uomini in rosso potranno appoggiarsi su qualcosa che invece fino ad oggi è mancato: la monoposto. Il Canada ha dimostrato in modo inequivocabile che la F2012 è ormai pronta a lottare con tutto e tutti. Sabato il miglior piazzamento in qualifica, domenica la gara compromessa solo dall’errore di valutazione al muretto e al volante. Quello che conta è sicuramente il primo aspetto. La Ferrari c’è. Tra due settimane si torna in Europa, a Valencia, e già nel GP d’Europa sarà importante dimostrare di aver capito gli errori commessi e fare quel passo in avanti che ancora manca, ovvero il giro singolo in qualifica. La Ferrari non riesce a proporsi come monoposto da pole per poi lottare, senza problemi, in gara. Non basta. In questo modo diventa troppo importante l’apporto del pilota. Sì, può sembrare strano parlare così ma questa Formula Uno, purtroppo, non concede grossi spazi al pilota. Alonso, fino ad oggi ha letteralmente salvato la Rossa ma se si punta al titolo bisogna mettere in condizioni Alonso di sentirsi un umano al volante, e non di dover lottare contro gli avversari, contro la Pirelli e contro il prorpio team. La Ferrari deve aiutare Alonso. Come? Facendolo partire in testa, con una monoposto in grado, nelle mani dello spagnolo, di prendere vantaggio in partenza e gestire i momenti chiave (pit stop e degrado gomme) con meno ossessione. La pole è importante, il giro a pista libera in gara anche.

La situazione comincia a farsi interessante. Le forze in pista sembrano ormai chiare. In testa una McLaren in vantaggio e soprattutto con un Lewis Hamilton in gradissima forma, appena dietro la Red Bull e la Ferrari, entrambe in crescita. Chi sta scivolando in una preoccupante involuzione sono Mercedes e Lotus. Protagoniste a inizio stagione, i due team sembrano aver perso la bussola. Soprattutto la Mercedes non riesce più a ritrovarsi, soprattutto in gara. In due o tre gare si entrerà finalmente nel vivo della corsa iridata. Red Bull e Ferrari riusciranno a colmare il piccolo gap con la McLaren? Secondo me sì e a questo punto prepariamoci a vederne delle belle. L’ottavo Gran Premio avrà quasi sicuramente un vincitore noto, il bis di qualche top driver, e cominceranno a essere punti pesantissimi. Questo è un gran mondiale davvero e per una volta nessuno, tra team di testa, resta tagliato fuori. E siamo solo all’inizio…

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