Monti incassa l’appoggio tedesco: “L’uomo giusto al posto giusto”

BERLINO – Chi si aspettava almeno qualche divergenza è certamente rimasto deluso. Mario Monti e Wolfgang Schaeuble, almeno in pubblico, mostrano piena sintonia. Evidentemente il presidente del Consiglio si è ‘arreso’ all’idea che la Germania pone come condizione agli Eurobond progressi sul fronte dell’unione politica europea. Possibile però che in cambio abbia ottenuto ciò che chiede da tempo, ovvero che il tema della mutualizzazione del debito pubblico resti per lo meno sul tavolo. Dopo aver rimarcato alla Camera la necessità che ora ci si attivi sul fronte della crescita e rassicurato i parlamentari che l’Italia si è rafforzata in questi mesi, il presidente del Consiglio vola a Berlino per ricevere il Responsibile Leadership Award. Prima, però, si dedica ad un faccia a faccia con Schaeuble sul quale viene calato un riserbo assoluto. Che l’incontro sia stato cordiale però sembrano dimostrarlo i pubblici elogi che i due si scambiano di fronte alla platea di studenti e giornalisti. Schaeuble loda l’intelligenza e il garbo del professore italiano anche quando parla con “durezza”.

Sottolinea che è “l’uomo giusto al momento giusto” e rimarca i “notevoli progressi” fatti dall’Italia negli ultimi sei mesi. Si spinge a dire di essere d’accordo con lui e con la ricetta dell’Fmi che chiede politiche maggiormente attente alla crescita ed assicura che la ripresa ci sarà nel 2013. Ma soprattutto afferma che Eurolandia ha bisogno di una “Italia forte” perché rappresenta un “pilastro dell’unione monetaria”. Detto ciò Schaeuble ribadisce la posizione tedesca: niente mutualizzazione del debito senza progressi nell’integrazione politica europea. Quando Monti prende la parola ricambia i complimenti definendo “l’amico” tedesco “il migliore esempio di leadership europea”. Nel ripercorrere le riforme fatte dall’Italia e nel ribadire di aver preso decisioni nell’esclusivo interesse collettivo ed in particolare delle generazioni future è lo stesso premier che rivela un dettaglio della bilaterale con Schaeuble: dice di aver parlato con lui della riforma del lavoro e lo rassicura sull’impatto che questa avrà per le imprese grazie alla possibilità di una maggiore libertà di licenziamenti individuali “senza passare per il giudice, ad eccezione dei casi di discriminazione”, il tutto per rendere più flessibile un mercato “eccessivamente protetto” per gli attuali lavoratori e “impenetrabile” per i giovani. Monti parla della necessità di una collaborazione tra i Paesi europei, ed in particolare tra Italia e Germania, non solo politica ma anche “psicologica”, perché serve una “franca e mutua comprensione” come quella che – sottolinea – “sono onorato di avere con il cancelliere tedesco e il ministro federale delle Finanze”. Solo così si potrà raggiungere un’intesa nei prossimi difficili appuntamenti: “sono molto d’accordo con il ministro delle Finanze – rimarca Monti – sulla nostra imminente sfida al livello europeo. Dobbiamo lavorare affinché passi una spiegazione pedagogica ancor prima che una decisione pratica sulla necessità che la disciplina di bilancio e la crescita procedano di pari passo”. Parole che sembrano confermare l’intenzione di convincere la Germania anziché porla di fronte a degli aut-aut. In questo contesto rientra anche la smentita di Monti alle indiscrezioni su una telefonata con Angela Merkel in cui la Cancelliera tedesca avrebbe ribadito una serie di “no” al premier italiano.

E sempre in questa ottica vanno lette le bacchettate dell’Eliseo nei confronti del ministro austriaco delle Finanze Maria Fekter sull’ipotesi che l’Italia abbia bisogno di aiuti europei. Un modo per abbassare la tensione in vista del G20 di Los Cabos e soprattutto della quadrilaterale di Roma tra Italia, Germania, Francia e Spagna che precederà il vertice Ue di fine Giugno. Monti da quel vertice ha detto chiaramente di ritenere indispensabile un “efficacie pacchetto per la crescita” che rassicuri mercati e agenzie di rating e consenta di ridurre lo spread. Allo stesso tempo vuole che il dibattito sugli Eurobond non finisca in un cassetto e che si facciano progressi sul fronte degli strumenti a salvaguardia delle banche. Ma evidentemente ritiene che tutto ciò passi per una intensa azione diplomatica e non per l’isolamento di Berlino che rischierebbe solo di far naufragare i suoi tentativi.

Monti alla Camera: “Il paese è più forte
rispetto a qualche mese fa”

ROMA – E’ una ‘’fase particolarmente intensa e cruciale per l’Italia e l’Europa’’ e conto ‘’sull’appoggio e il retroterra importantissimo del Parlamento’’ in vista del consiglio europeo del 28 giugno. Così il premier Mario Monti alla Camera prima di volare a Berlino.

In ogni caso, afferma, ‘’la situazione italiana si è adeguatamente rafforzata rispetto a qualche mese fa’’. E aggiunge: ‘’Dobbiamo contemporaneamente essere consapevoli delle sfide e del lavoro, che si è fatto in queste aule, nel governo e nel Paese’’. ‘’La disciplina di bilancio sarà la nostra compagna di viaggio, non necessariamente foriera di recessione se adeguatamente accompagnata da politiche adeguate’’, prosegue Monti aggiungendo: ‘’Siamo tutti consapevoli dell’ansia per la crescita’’ e c’è chi sostiene che adesso ‘’potremmo chiudere la fase uno della disciplina di bilancio e aprire la fase due della crescita. Non è così’’. Il premier sottolinea inoltre che le misure per la crescita sono già state avviate dall’inizio del lavoro di governo: ‘’Udite udite, anche se non si è ancora visto nei risultati, alle azioni per la crescita il governo si è messo al lavoro già all’inizio della propria attività’’ quando ha varato le misure per ‘’evitare situazioni compromettenti per il Paese. Al loro interno abbiamo già ricavato le misure per la crescita’’. E comunque, ‘’provvederemo nei prossimi giorni a un altro piccolo concentrato di misure per la crescita, propongo di non chiamarlo ‘decreto crescita’ o ‘decreto sviluppo’’’ perché si inserisce in una ‘’operazione di crescita’’. Il decreto sullo sviluppo, sottolinea il premier, è un ‘’tassello importante’’, ma non è l’unica cosa da fare perché sullo sviluppo ‘’ci vuole tempo perché gli input per la crescita diano luogo a un output’’. Monti poi rivendica: ‘’L’attenzione a crescita e sviluppo è nell’architettura di questo governo’’, visto che ‘’abbiamo creato un ministero per lo Sviluppo e le infrastrutture’’.

‘’Se messa in cantiere in modo credibile, la crescita aiuterà a risolvere il problema con i mercati finanziari’’, afferma Monti che poi ne approfitta “per correggere quanto scritto su un quotidiano per il quale martedì avrei avuto una telefonata con il Cancelliere Angela Merkel nella quale ci sarebbe stata una serie di ‘no’. Né ieri, né in questi giorni ci sono state telefonate con la Merkel’’. ‘’Se al Consiglio Ue del 28 giugno ci sarà un pacchetto credibile di misure per una maggiore crescita, allora lo spread italiano diminuirà’’ e saremo fuori dal contagio, ha assicurato.

Anche Monti come Berlusconi ha ricevuto all’inizio del mandato a palazzo Chigi “consigli paterni, a volte materni” perché l’Italia chiedesse aiuto al Fmi o al fondo salva Stati ma abbiamo preferito che il Paese cercasse di fare da sé”. “Non è disdicevole – ha aggiunto – essere aiutati” ma un aiuto generalizzato e non mirato sulle banche, come la Spagna, “vorrebbe dire troika” ossia una cessione di sovranità a favore di un governatorato formato da Fmi, Bce e Commissione europea. “Credo che il Parlamento condivida – ha detto Monti – il favore alle cessioni parziali di sovranità, ma altra cosa è la cessione asimmetrica della propria sovranità. Ci sono sforzi duri da accettare” ma sarebbero stati ancora più duri da accettare “perché dettati da una troika”.

Monti si dice poi “grato” ai segretari dei partiti di maggioranza per l’incontro accordato l’altro ieri a palazzo Chigi. Però gli chiede di “intensificare l’azione anche per quanto riguarda i tempi” sul piano delle riforme importanti che giacciono in aula e in commissione. Monti si rivolge a tal proposito anche ai presidenti delle Camere: lo scopo è anche quello di sconfessare diversi osservatori non sempre benevoli verso l’Italia che sostengono tesi del tipo: in Italia “le riforme sono buone ma chissà se il Parlamento le approverà”. Insomma il premier chiede uno scatto in avanti ai partiti che lo sostengono: ‘’Confido che sapremo avvalerci di questa grossa, nuova difficoltà che si è profilata, per raddoppiare gli sforzi in Europa ma anche sul fronte delle politiche italiane’’ che riguardano le riforme. ‘’Io ho grande rispetto e speranza per il Parlamento’’, assicura Monti che lancia un invito alle forze della maggioranza per ‘’togliere quell’idea di ‘mezza cottura’ da parte di osservatori non sempre ben disposti nei nostri confronti, e pronti invece a dire ‘sì, è una buona riforma ma chissà se il Parlamento l’approverà’’.

Il premier: “Pronti a cedere quote del
patrimonio pubblico’’

BERLINO – “Non occorrerà una seconda manovra quest’anno, ma l’azione disciplina sui conti pubblici dovrà procedere’’, queste le parole del premier Mario Monti da Berlino, nel suo intervento dopo aver ricevuto il premio per la leadership responsabile dalla ESMT. A chi gli chiedeva se il governo stia valutando una cessione di quote del patrimonio pubblico ha risposto: “Non solo non la escludo ma la stiamo preparando”. Monti ha inoltre difeso lo stato di salute delle banche e precisato che gli italiani hanno livelli di debito molto basso.

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