Francia: tripudio socialista Fn in Parlamento ma Le Pen perde

PARIGI – Il Partito socialista di Francois Hollande, con i suoi alleati, conquista la maggioranza assoluta in Parlamento, come non avveniva in Francia dal 1981, i tempi del trionfo di Francois Mitterrand, il primo capo dello stato socialista della Quinta Repubblica. Ora, come 31 anni fa, il presidente francese avrà mano libera per condurre in porto le sue riforme, senza dover negoziare l’appoggio di alleati come Verdi o Front de gauche.
“Ora abbiamo il dovere di riuscire, davanti abbiamo un compito immenso” sono state le prime parole del premier Jean-Marc Ayrault davanti ai risultati del ballottaggio delle legislative, 306 deputati al momento certi per il Ps, anche se le proiezioni assegnano alla sinistra 314 seggi. Una maggioranza ampia per governare ma non troppo comoda da consentire di rilassarsi o di dilaniarsi in polemiche.
La soddisfazione dei socialisti è palpabile. Martine Aubry, segretario del partito, ha ringraziato i francesi per una vittoria, ha detto “che ci onora e ci impegna”.

Fn: festa a metà
La destra ammette la sconfitta, il Fronte nazionale fa il suo ingresso in Parlamento, due deputati per la prima volta dal 1986, ma resta fuori la leader del partito, Marine Le Pen.

Sconfitta Segolene Royal
Segolene Royal ha riconosciuto la sconfitta a La Rochelle, leggendo una dichiarazione prima dell’annuncio ufficiale dei risultati. Nel corso del suo breve intervento, la Royal ha detto che la sua sconfitta è frutto di un “tradimento politico”. Mentre la sua, è stata “una campagna difficile, ma seria e leale, con il senso dell’onore e dell’impegno”. La Royal, che ha detto che intende continuare a fare politica e che rimarrà presidente della regione Poitou-Charentes, è finita al centro di uno psicodramma politico-sentimentale tra i due turni delle elezioni legislative, dopo che la Premiere dame di Francia, Valerie Trierweiler, ha appoggiato con un messaggino su twitter Olivier Falorni, l’avversario di Segolene Royal nella circoscrizione de La Rochelle, che è anche l’ex compagna di Hollande.

“Colpa del maschilismo”
Il sogno di diventare presidente dell’Assemblea nazionale “è svanito, i grandi maschilisti non potevano tollerarlo”. Lo ha affermato Segolene Royal in un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, tradotta dalla versione francese dell’Huffington Post. Interpellata su quali siano questi ‘maschilisti’, la Royal risponde: “Ci sono molti rancori, gelosie e maschilismo. I vecchi apparati della destra e della sinistra non potevano accettare che dirigessi l’Assemblea nazionale. Il mio errore è stato di annunciare che volevo questo posto, il mio errore non è stato di presentarmi a La Rochelle”. La candidata cita poi, in particolare, “l’apparato socialista di Philippe Marchand e Lionel Jospin, e quello della destra di Jean-Pierre Raffarin, che non è riuscito a diventare presidente del Senato”, definendoli “gli stessi che non hanno sopportato che fossi candidata alle presidenziali”.

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