Merkel gela Samaras: ”Nessun ammorbidimento”

LOS CABOS – Se tutti concordano sulla necessità di puntare sulla crescita, la cancelliera tedesca Angela Merkel gela Atene e ribadisce il “no” della Germania ad ogni ammorbidimento delle condizioni imposte alla Grecia dopo il trionfo alle elezioni di domenica del partito favorevole al rispetto del memorandum con la Ue. “Il nuovo governo greco dovrà rispettare gli impegni assunti”, ha detto la Merkel ribadendo quanto affermato poco prima dal suo portavoce. “Non è il momento per le concessioni”, aveva detto Georg Streiter, respingendo la possibilità di un alleggerimento delle condizioni imposte alla Grecia.

Nel frattempo la Grande Paura si è allontanata da Atene e il conservatore Antonis Samaras, all’indomani della vittoria alle urne, ha ricevuto l’incarico a formare il nuovo governo greco. Un’impresa che, dopo una giornata che sembrava interlocutoria, appare a un passo: secondo fonti di Nea Dimokratia, il principale, possibile alleato dei conservatori, il Pasok di Evangelos Venizelos, dirà di sì già oggi all’alleanza, superando la richiesta di includere nella coalizione anche Syriza, la sinistra radicale che ha già rifiutato. Le stesse fonti indicano che il governo che sta per nascere chiederà alla troika (Ue, Bce e Fmi) di poter spalmare i tagli concordati per 11,7 miliardi in quattro anni, invece dei previsti due. Una richiesta che a questo punto appare centrale nell’azione della possibile coalizione, ma che la Germania ha già respinto dopo le aperture di domenica: “Non ci sono margini per rinegoziare i termini del salvataggio concesso dall’Unione Europea alla Grecia”, ha gelato tutti la cancelliera tedesca Angela Merkel. Ad Atene, e in Europa, tutti spingono affinché il governo nasca in fretta. Samaras, che stasera ha visto anche l’altro probabile alleato, Fotis Kouvelis, leader della Sinistra democratica (Dimar) – che ha detto che il suo partito vorrebbe far parte di un governo di unità nazionale, ma non intende dare “assegni in bianco” a nessuno – domani dovrebbe annunciare la fumata bianca, riaffermando la necessità “lapalissiana” di rinegoziare parte del memorandum.