TEMI CALDI: Crescita, scudo e Eurobond

BRUXELLES – Dal Patto per la crescita all’Unione bancaria, dalla Tobin tax allo scudo anti-spread: sono molti i temi ‘caldi’ che anche oggi saranno sul tavolo del 25mo vertice europeo che si tiene da quando, nel 2008, è esplosa la crisi economico-finanziaria internazionale. Ecco, in sintesi, i contenuti dei vari dossier.

PATTO PER LA CRESCITA – Francia, Germania, Italia e Spagna portano al summit una pre-intesa su un pacchetto di interventi del valore di circa 130 miliardi di euro. Parte integrante del pacchetto sono i project-bond (4,5 mld di euro) per finanziare progetti pilota nelle infrastrutture e la ricapitalizzazione, per 10 mld, delle Bei. Per rilanciare lo sviluppo economico è inoltre previsto il recupero di risorse comunitarie.

UNIONE BANCARIA – Per risolvere una volta per tutte la crisi del sistema bancario Ue, si propone di realizzare un sistema di sorveglianza unico su tutti gli 8000 istituti di credito – che potrebbe essere affidato alla Bce – e uno schema comune di garanzia dei depositi.

UNIONE DI BILANCIO – Prevede tra l’altro la creazione di un ‘ministro’ del Tesoro dell’Ue, la fissazione di limiti ai deficit e ai debiti pubblici nazionali e la possibilità di intervenire modificando le finanziarie dei singoli Paesi.

EUROBOND – Si apre la strada a una graduale mutualizzazione dei debiti sovrani dei Paesi dell’Eurozona. Un’operazione che potrebbe riguardare inizialmente la parte dei debiti eccedenti la soglia del 60% nel rapporto con il Pil fissata come limite massimo dal patto di stabilità e crescita.

TOBIN TAX – L’introduzione di un’aliquota minima dello 0,02% sulle transazioni finanziarie speculative consentirebbe di portare nelle casse dei Paesi dell’Unione circa 57 miliardi di euro da destinare alla stimolazione della crescita e quindi alla creazione di posti di lavoro.

SCUDO ANTI-SPREAD – E’ la misura che dovrebbe essere decisa e messa in campo fin da lunedì per evitare che anche i Paesi virtuosi vengano messi in difficoltà da attacchi speculativi che, facendo salire i tassi d’interesse sui titoli di Stato, rendono insostenibile il costo del rifinanziamento del debito. L’ultima ipotesi circolata prevede che il fondo salva-Stati possa essere utilizzato per intervenire sui mercati acquistando titoli.

BREVETTO UE – Sul tavolo del summit c’è una proposta di accordo che potrebbe chiudere la partita – da cui sono fuori Italia e Spagna – ripartendo gli uffici del nuovo organismo europeo tra Londra, Parigi e Monaco di Baviera.

NUOVE PROSPETTIVE FINANZIARIE – Per la prima volta i leader si confrontano sul tema del finanziamento del prossimo bilancio pluriennale, un fronte su cui pesa il rigore a cui sono chiamati gli Stati membri. In questo contesto si collocano questioni come il non aumento delle risorse, la loro destinazione (politica agricola, fondi strutturali, ecc) e l’eliminazione, o quanto meno il riequilibrio, dei meccanismi fissati negli anni a favore di questo o quel Paese, primo tra tutti la Gran Bretagna.