Jet turco abbattuto, Assad dispiaciuto: “No a scontri armati”

DAMASCO – Il presidente siriano Bashar al-Assad non voleva l’abbattimento del jet turco lo scorso 22 giugno. Lo ha detto lo stesso Assad in un’intervista al quotidiano turco ‘Cumhurriyet’. “Abbiamo capito che l’aereo apparteneva alla Turchia dopo averlo colpito”, ha detto il presidente, spiegando che il velivolo viaggiava “in un corridoio aereo usato in precedenza per tre volte dall’aviazione israeliana”. Dicendosi rammaricato “al 100%” per l’accaduto, Assad ha assicurato che farà il possibile per evitare che la tensione scatenata tra i due paesi dall’episodio degeneri in uno scontro armato.
Assad ha assicurato che non esiterà a scusarsi ufficialmente con Ankara se dovesse emergere che il jet F16 è stato abbattuto nello spazio aereo internazionale e non in quello siriano.
La Siria non ha ammassato e non intende ammassare forze lungo il confine con la Turchia, a prescindere dal fatto che il governo turco di Recep Tayyip Erdogan abbia invece deciso di farlo, ha poi assicurato al-Assad. La scorsa settimana il generale Mustafa al-Sheikh, capo dell’Esercito siriano libero, aveva affermato che il regime di Assad ha inviato 170 carri armati lungo il confine con la Turchia, per respingere un’eventuale offensiva militare dalla Turchia in seguito all’abbattimento di un jet turco il 22 giugno.

Annan: “Positive posizioni russo-cinesi”
‘’A Ginevra è stato raggiunto un risultato non da poco, c’è stato un ‘cambiamento’ nelle posizioni russa e cinese’’. Lo dice il portavoce di Kofi Annan, osservando che l’incaricato dell’Onu “è riuscito nuovamente a radunare la comunità internazionale, a riunire allo stesso tavolo non solo i P5 (i cinque paesi con il diritto di veto al consiglio di sicurezza dell’Onu), ma anche potenze regionali chiave ed organizzazioni e le ha portate ad un accordo sul concetto, la politica ed il principio di un organo esecutivo di transizione” in Siria. ‘Non bisogna sottovalutare il grado del cambiamento, registrato sabato qui a Ginevra, in particolare nelle posizioni russa e cinese che hanno accettato il principio di un cambiamento di politica’’. Anche altri Paesi presenti, come Qatar, Turchia, Iraq e Kuwait eserciteranno la loro influenza sulle parti’’, ha aggiunto senza fornire dettagli.

Ban Ki-Moon: “Rispettare impegni”
Ora vanno rispettati gli impegni presi a Ginevra e bisogna lavorare per una vera transizione politica in Siria. Lo afferma il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, che accoglie con favore il raggiungimento di un accordo da parte del Gruppo di Azione sulla Siria e la determinazione espressa di voler operare congiuntamente per risolvere la crisi in corso nel Paese. “Ciò – sottolinea in una nota – include la proposta di istituire un governo di transizione con pieni poteri esecutivi”.

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