Tagli, negli ospedali 7mila posti letto in meno

ROMA – Tagli ai finanziamenti per quasi 8 miliardi sommando anche gli effetti della manovra di Tremonti, con una riduzione sostanziosa delle spese per i farmaci e per gli acquisti, che non si tradurranno “in meno servizi”. E una sforbiciata graduale ai posti letto negli ospedali pubblici che si attesterà intorno a settemila, a partire dal 2013.
Sul capitolo posti letto, il decreto prevede che si raggiunga lo standard di 3,7 posti per mille abitanti, gradualmente e attraverso gli atti di programmazione che le Regioni dovranno mettere a punto entro novembre. La media attuale, secondo i tecnici, è di 3,9, quindi il taglio dovrebbe essere meno pesante di quello ipotizzato in un primo tempo (circa 18mila partendo da una media di 4 per mille abitanti). In totale, considerando anche il taglio che si dovrà fare sui posti letto delle strutture private accreditate, si dovrebbe arrivare a circa 12mila posti letto in meno. Misura che però non dovrebbe riguardare quelle Regioni che già rispettano il nuovo standard, sulle quali il ministro ha garantito che non si andrà ad infierire. Così come non “saranno toccate” quelle Regioni che già hanno fatto economie negli acquisti di beni e servizi, per le quali “il decreto prevede anche una quota premiale”.