Libero il calciatore palestinese 3 anni di carcere senza accuse

GERUSALEMME – Gaza è in festa per la scarcerazione del calciatore della nazionale palestinese Mahmoud Sarsak, detenuto per tre anni in Israele senza accuse formali e liberato ieri. Il ragazzo, 25 anni, era in sciopero della fame da oltre 90 giorni e la sua protesta aveva attirato l’attenzione di molteplici organizzazioni sportive di tutto il mondo. Israele aveva accusato Sarsak di essere membro della Jihad islamica, ma lui ha sempre negato.

Era stato arrestato nel luglio del 2009 alla frontiera tra la Striscia di Gaza e Israele, mentre era in viaggio verso la Cisgiordania per una partita di calcio. L’agenzia di intelligence israeliano Shin Bet lo aveva accusato di aver piantato una bomba che aveva ferito un soldato israeliano, ma i servizi avevano poi comunicato di non aver prove sufficienti per accusarlo.

Appena libero, il calciatore si è recato alla casa di famiglia nel campo profughi di Rafah, circondato da decine di uomini festanti, alcuni dei quali membri della Jihad islamica. Durante lo sciopero della fame Sarsak aveva perso quasi metà del peso e fino a ieri mattinaera ricoverato nell’ospedale della prigione.

Centinaia di palestinesi detenuti da Israele in simili condizioni hanno organizzato quest’anno scioperi della fame, ma nessuno ha ricevuto tutto il sostegno internazionale garantito a Sarsak. Quando le sue condizioni peggiorarono, il presidente della Fifa Joseph Blatter chiese alla federazione di calcio israeliana di intercedere con urgenza per conto del giocatore con le autorità israeliane. Anche FIFPro, l’organizzazione internazionale dei giocatori professionisti, chiese la sua liberazione. L’ex calciatore del Manchester United Eric Cantona e il regista britannico Ken Loach sono stati tra i firmatari di una petizione per chiedere la sua scarcerazione.

Olmert colpevole di corruzione
E’ stato riconosciuto colpevole di corruzione l’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert: la Corte Distrettuale di Gerusalemme, nel pronunciare il verdetto, ha tuttavia prosciolto l’imputato dai due capi d’accusa più gravi. Tra questi, l’aver ricevuto tangenti (600mila dollari) per promuovere in Israele gli interessi di un uomo d’affari ebreo di nazionalità statunitense, Morris Talansky. Per Olmert, che a suo tempo aveva definito “scandalosi” gli addebiti, si tratta quindi di una mezza vittoria. L’ex premier è stato inoltre assolto dall’imputazione di aver emesso a carico di vari istituti benefici israeliani fatture gonfiate, o addirittura false, per rimborsi relativi a viaggi all’estero finalizzati alla raccolta di fondi, 92mila dollari secondo l’accusa. La colpevolezza riguarda invece i favori che Olmert garantì all’avvocato Uri Messer, per decenni suo braccio destro e confidente, in epoca precedente all’avvento alla guida dell’esecutivo, quando ancora era soltanto ministro del Commercio e dell’Industria. La pena sarà stabilita comunque dai giudici più avanti. Olmert deve peraltro ancora affrontare un secondo processo per le accuse che nel 2008 lo costrinsero a rassegnare le dimissioni da capo del governo dello Stato ebraico: si tratta di fatti risalenti al periodo in cui era sindaco della Città Santa, fra il 1993 e il 2003, e concernenti il cosiddetto scandalo ‘Holyland’, dal nome del complesso edilizio i cui costruttori avrebbero, secondo la magistratura, versato tangenti a pubblici funzionari, tra cui appunto Olmert. Olmert ha espresso soddisfazione per la sentenza. “Da quattro anni tutto i media si sono riempiti di articoli sulle tangenti che non ho mai preso. E questo è stato stabilito dai giudici una volta per tutte”, ha dichiarato al quotidiano Haaretz. “Anche per quanto riguarda il secondo caso, non ci sono biglietti, non ci sono fatture. Nessuna delle accuse nei miei confronti era certa. L’ex premier ha anche commentato il verdetto di colpevolezza. “Rispetterò le decisioni dei giudici”, ha assicurato. “Ho perso la fiducia” ma “imparerò la lezione che arriva da questa sentenza. Il tribunale ha deciso che c’è stato un errore procedurale. Non è corruzione, non ho avuto alcun beneficio”, ha affermato. Il processo è durato tre anni, 157 udienze in cui sono stati esaminati dossier per un totale di 190mila pagine. Olmert è coinvolto in un altro caso di presunta corruzione, conosciuto come Holyland. Secondo l’accusa diversi costruttori hanno corrotto le autorità per ricevere l’approvazione dell’omonimo progetto.