10 giorni per il testo Grillo: “Hanno paura del M5S”

ROMA – La Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama avrà 10 giorni di tempo per mettere a punto un testo da presentare poi all’Aula. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo del Senato.

L’iter della riforma della legge elettorale proseguirà dunque nella Camera Alta, secondo quanto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha comunicato ai capigruppo di Montecitorio in seguito ad un suo colloquio con il presidente del Senato, Renato Schifani.

Ai capigruppo di Montecitorio Fini ha riferito di aver sentito ieri mattina il presidente del Senato, il quale gli ha comunicato che nella conferenza dei capigruppo in corso a Palazzo Madama avrebbe dato mandato al relatore perché, in un “tempo definito” presentasse un testo base da assegnare alla commissione. Di conseguenza, l’iter della riforma della legge elettorale rimane al Senato. Nel corso della riunione è stato chiarito che non c’è nessuna “volontà di braccio di ferro tra Camera e Senato” in quanto si tratta di una questione “prettamente politica”.

“Nessun partito e nessuna istituzione vogliono tra i coglioni il M5S. Il boom dei cittadini offende orecchie disabituate al cambiamento. L’attuale fregola per modificare la legge elettorale deriva dalla paura di mollare le poltrone, e forse anche il governo”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, in un post accompagnato dalla scritta: ‘Movimento 5 Stelle contro tutti’.
“Con il Porcellum, del quale per tutta una legislatura non è fregato nulla a nessuno, il M5S potrebbe ottenere il premio di maggioranza. Per i partiti sarebbe notte. Pece nera”. Perciò i partiti, sottolinea Grillo, potrebbero cambiare la legge elettorale.

“L’esame della legge elettorale comincerà al Senato perché è qui che è incardinata da tempo, però vogliamo che resti ancorata al discorso delle riforme costituzionali sulle quali l’Aula potrebbe decidere già tra martedì e giovedì prossimi”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri.

“Noi vogliamo che si acceleri sulla legge elettorale ed è per questo che abbiamo chiesto di accantonare il discorso delle riforme costituzionali. Pdl e Lega però non sono d’accordo e questa è davvero una decisione incomprensibile e inaccettabile”. Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd Finocchiaro al termine della capigruppo.