Antica Allifae, posta ai piedi del Massiccio del Matese in provincia di Caserta, ai confini tra Sannio e Campania Antica, della colonia che i Romani fondarono nel I secolo a.C.. Nell’angolo nord della cinta muraria della cittadina si innesta il castello medioevale normanno, successivo alla conquista della città ad opera di Ruggero II. All’interno dell’area urbana è il Criptoportico, interessante costruzione con pianta a tre bracci collegati, al quale è stata attribuita la funzione di cisterna. I resti dei quartieri abitativi urbani, del Teatro, sono di epoca tardo – repubblicana con rifacimenti di età giulio – claudia ed antonina, sotto Piazza Vescovado, sorge la cattedrale con cripta di epoca normanna, nonché l’ anfiteatro ubicato fuori le mura attualmente interrati. Sono invece visitabili le tabernae del Foro, il monumento sepolcrale degli Acilii Glabrioni (I secolo d.C), a pianta circolare con copertura a cupola. Lungo la strada statale, sul tracciato dell’antica diramazione della via Latina che collegava Allifae a Venafrum e Beneventum, sorgevano altri mausolei in località Torrioni, Cambisi e Cerasa. Della occupazione romana nella fertile valle del Volturno, sono testimonianza le numerose ville disseminate nel territorio, fornite di cisterne, acquedotti, impianti termali, fornaci ed aree di necropoli. L’esposizione del museo dell’antica Alife è concepito come preliminare e propedeutico alla visita dei monumenti della città antica. Dell’insediamento sannitico restano solo reperti monetali, corredi tombali delle necropoli, databili tra VII e III secolo a.C.,( in gran parte dispersi alla fine del secolo scorso in musei stranieri), e soprattutto le cinte fortificate in opera poligonale sul vicino monte Cila, del periodo successivo alla conquista dei Romani, sussistono cospicue testimonianze pertinenti alla colonia militare, dedotta nel I secolo a.C. nel fertile agro centuriato, che si estendeva nella media valle del fiume Volturno. Della città romana caratterizzata da un impianto regolare definito da un reticolo di strade ortogonali, sopravvivono notevoli monumenti , alcuni dei quali ancora visibili: come la cinta muraria con quattro porte e torri perimetrali, in cui si inserì il castello medievale, strutture pertinenti alle terme, al teatro e al foro, il già citato criptoportico, dei tratti delle antiche vie basolate, resti di abitazioni con rivestimenti parietali e pavimenti decorati, nonché all’esterno della porta urbica, un rilevante mausoleo funerario e le tracce dell’anfiteatro. Disseminate nelle campagne circostanti persistono varie attestazioni di necropoli , fornaci, resti di ville rustiche con impianti termali, serviti da un efficiente sistema di infrastrutture pubbliche, rappresentate da acquedotti , ponti e strade, le quali diramandosi dalla via Latina, collegavano Allifae con Teanum, Venafrum, Telesia e Beneventum. Il centro ebbe il periodo di massima fioritura nella prima età imperiale , nonostante un disastroso terremoto che sconvolse il Sannio nel IV secolo d.C., continuò a sopravvivere, seppure in tono minore , a cui si aggiunsero le sanguinose guerre e le devastanti invasioni barbariche, le dominazioni dei Longobardi e dei Normanni. Nel XVI secolo Alife è governata dagli spagnoli, Diaz Garlon. Nel 1561 è saccheggiata sia da milizie pontificie , che dal Regno di Napoli, nel 1600 è feudo della famiglia Gaetani. Nel 1914 è inaugurata la ferrovia Alifana, che la collega a Napoli. Nel 1927 per la soppressione della provincia di Caserta ( ricostituita nel 1945), Alife passa temporaneamente alla provincia di Benevento.
SCHEDA DEL BORGO
Come si raggiunge
In Auto
Autostrada A1 Napoli – Roma, uscita Caianello, proseguire per la SS 372 ( Telesina )
In direzione Benevento per circa 20 Km, uscita Dragoni – Alife
In treno
Dalla stazione ferroviaria di Napoli Centrale treno per Alife
In Aereo
Napoli Capodichino, stazione ferroviaria di Napoli, treno per Alife
Giuseppe Gaggia