Clima di tensione tra Roma e Buenos Aires

BUENOS AIRES – Tensioni tra Italia ed Argentina. Secondo quanto scritto dal giornalista della Nacion, Martin Dinatale nell’articolo “Crece el clima de malestar entre Italia y la Argentina” – tradotto in italiano sul sito ‘Italia dall’estero’ – in meno di un anno le relazioni tra Italia e Argentina “sono passate dall’amore alla freddezza”. Due i temi spinosi – scrive Dinatale – che sottendono alle relazioni altalenanti tra Buenos Aires e Roma: i blocchi alle importazioni imposti da Guillermo Moreno e la pesante situazione finanziaria in cui versano le aziende elettriche italiane con base in Argentina.

– Negli ultimi 20 giorni sono accaduti diversi fatti problematici che spiegano chiaramente questa complicata situazione. Durante il vertice dei G20 che si è tenuto in Messico, Cristina Kirchner ha rifiutato una richiesta di udienza che le aveva inviato il premier italiano Mario Monti con agenda aperta. A sua volta – spiega il giornalista – una settimana fa il presidente italiano Giorgio Napolitano ha rinunciato alla sua visita in Argentina, prevista a ottobre, e ha inviato una lettera alla Presidente con le spiegazioni formali in cui si dissociava dalla decisione di evitare Monti. E infine, pochi giorni fa, la Cancelleria ha convocato l’Ambasciatore italiano in Argentina Guido La Tella per informarlo dell’applicazione di sanzioni contro l’azienda petrolifera Edison che ha chiuso un contratto da 50 milioni di dollari con la britannica Falkland Oil & Gas per realizzare un progetto di esplorazione nelle Isole Malvinas.

Il rifiuto di una riunione bilaterale di Monti con la Presidente è avvenuto due giorni prima del vertice dei G20 in Messico. La diplomazia italiana aveva trattato per due settimane con Timerman e con l’ambasciatore argentino a Roma, Torcuato Di Tella, un’udienza di Monti con Cristina Kirchner per parlare “di tutte le tematiche”. Ma a quanto sembra la Presidente non ha ritenuto rilevante questo incontro, visto che non gli ha dato spazio nella sua agenda di riunioni con altri capi di stato a Los Cabos.

Kirchner e Monti avevano già avuto scambi epistolari nel marzo scorso. Il premier italiano aveva chiesto spiegazioni al capo di Stato riguardo l’impossibilità dell’azienda elettrica italiana Endesa di aumentare le tariffe per realizzare investimenti. In una lettera successiva Cristina Kirchner rifiutava le obiezioni di Monti e sollecitava gli imprenditori italiani ad investire di più nel paese. Poi sono arrivate le lamentele dell’Italia – scrive ancora DiNatale – per la nazionalizzazione di YPF, operazione che Monti ha giudicato “dannosa per tutti” evidenziando che poteva complicare e scoraggiare gli investimenti.

Nella sua recente lettera alla Casa Rosada, dove annunciava che non avrebbe visitato l’Argentina ad ottobre come previsto, Napolitano ha addotto “problemi di salute” e impedimenti “nella politica interna italiana”. A quanto pare la cancellazione del viaggio del presidente italiano non ha alcun collegamento con la scortesia di Cristina Kirchner nei confonti di Monti perchè la decisione era stata presa prima del vertice del G20.

Alla Casa Rosada si sono mostrati duri sulla posizione dell’Argentina nei confronti delle aziende che fanno affari nelle Malvinas. Ma fonti del Ministero dell’Economia hanno espresso ottimismo circa un possibile piano di salvataggio che starebbero negoziando con le aziende produttrici di energia in crisi, comprese quelle italiane. Forse questo è un piccolo raggio di sole tra le dense nubi che aleggiano.

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