Rating Moody’s, nessun dramma

BERLINO – Ecco dimostrato che Frau Merkel ha ragione. Berlino prende atto del giudizio di Moody’s, ma non ne fa un dramma e anzi lo usa: la locomotiva tedesca – reagisce il governo – non ha forze illimitate, proprio come ha sempre detto la cancelliera. Il taglio delle prospettive (quell’outlook che da stabile diventerà negativo) sembra fare gioco ai falchi del rigore, quelli che contestano il moltiplicarsi ‘all’infinito’ degli aiuti ai Paesi in crisi. E in un certo senso, dunque, alla linea Merkel.

A Berlino, che ribadisce di essere l’ancora della stabilità in Europa attraverso un comunicato di Wolfgang Schaeuble pubblicato in nottata, si infuoca però il dibattito sulle sorti di Atene. Incalzano le voci di chi vede sempre più opportuna un’uscita dall’euro, mentre l’opposizione invoca le dimissioni del vicecancelliere Philipp Roesler. Secondo alcuni, proprio le sue affermazioni sulla Grecia del weekend – ‘’un’uscita dall’euro non fa più terrore da molto tempo’’ – avrebbero indotto la decisione dell’agenzia di rating. Il quadro è insomma molto mosso. E la giornata piuttosto tesa: con l’arrivo a Berlino del ministro delle Finanze spagnolo De Guindos, atteso da Schaeuble ‘’per un confronto sulla crisi’’ e il giallo sul comunicato congiunto Madrid-Parigi-Roma, (smentito dalle ultime due), per chiedere a Bruxells l’applicazione immediata delle misure del summit Ue del 29 giugno. Il governo comunque ha sminuito la portata del declassamento:
– Nessun dramma. I media cercano l’enfasi ma noi non vediamo motivo per drammatizzare – ha detto all’ANSA il portavoce Georg Streiter -. Ne abbiamo preso atto e non diamo alcuna valutazione di questo annuncio.

C’è però una seconda osservazione, che fa capire come i tedeschi intendano utilizzare la minaccia sul rating.

– Il giudizio di Moody’s colpisce un paese, la Germania, dal quale stanno provenendo gli aiuti – ha detto Streiter -. E posso solo aggiungere che la cancelliera ha sempre detto che le forze della Germania non sono illimitate.

La Merkel rientrera’ dalle vacanze?
– Non c’è da preoccuparsi che interrompa le ferie – rassicura Streiter -. E’ solo un’agenzia di rating.

C’è poi chi usa parole più nette per rivendicare, alla luce del declassamento, che i timori tedeschi erano tutti fondati:
– Se si accordano sempre nuovi pacchetti di salvataggio, alla fine ci si impegna troppo- ha commentato con l’agenzia Dapd il capo degli studi congiunturali di Ifo, Kai Carstensen. Un ragionamento che la stampa alimenta. Secondo la Faz, Berlino deve scegliere ‘’il male minore’’. E fra l’uscita della Grecia dall’euro, con le possibili ripercussioni sull’Italia, e il mantenimento dello status quo, con Paesi deboli appesi con delle flebo a quelli forti a tempo indefinito, il male minore è l’addio di Atene. Per die Welt infine Moody’s vuole spingere la Germania alla unione del debito, ma il risultato sarà opposto. Sul fronte politico, proprio sulla Grecia, l’Spd è arrivata a chiedere le dimissioni di Roesler.

– Se mette in pericolo con affermazioni così irresponsabili i contribuenti tedeschi la cancelliera deve licenziarlo – ha detto il delegato al Bilancio dei socialdemocratici Carsten Schneider. Il ministro dell’Economia ha però rincarato la dose.
– Io sono deluso degli sforzi fatti finora – ha detto al Rheinische Post -. Abbiamo sempre detto che non ci sono aiuti senza contropartite. Le conseguenze sono sempre state chiare. Per questo motivo le mie affermazioni non possono sorprendere nessuno.

Senza rispetto degli impegni presi, non ci sarebbero nuovi aiuti. E a quel punto Atene non potrebbe più pagare, ‘’sarebbero i greci stessi a dover decidere di restare’’.