Anche la GB si ferma: recessione oltre le attese

LONDRA – Anche la Gran Bretagna si ferma. La recessione é peggiore delle attese. Downing Street non ha nascosto il suo disappunto di fronte a dati Pil peggiori del previsto.

– Sono cifre ovviamente molto deludenti e mostrano la portata delle difficoltá economiche con cui ci stiamo confrontando – ha detto il primo ministro David Cameron davanti a una contrazione tra aprile e giugno del prodotto interno lordo dello 0,7% dopo il -0,3% dei primi tre mesi dell’anno.

Il dato é peggiore della stima di un -0,2% avanzata dagli analisti della City. Su anno si è avuta una contrazione del Pil dello 0,8%. Il calo-shock del secondo trimestre é stato attribuito a debolezza nel settore manufatturiero e delle costruzioni combinato con la perdita nella produzione provocata dal lungo ponte del Giubileo di Diamanti della Regina, ha fatto sapere l’Ufficio Nazionale di Statistica.

– Ma quest’ultima non deve’essere una scusa – ha detto il cancelliere dello Scacchiere George Osborne.

Le notizie da Londra si aggiungono a un moltiplicarsi di segnali che la crisi in Europa si aggrava. Ma oltremanica la speranza era di aver alzato una diga di fronte alle malattie di Eurolandia. Il disappunto di Downing Street si é tradotto in una fronda aperta dell’ala LibDem contro il cancelliere dello scacchiere, di cui un ex sottosgretario al Tesoro, Lord Oakenshott, ha chiesto il licenziamento. Nonostante il suo partito sia junior partner nella coalizione, Oakenshott ha trovato sponda in alcuni colleghi Tory (il parlamentare Douglas Carswell ad esempio secondo cui ‘’non é colpa degli Usa o dell’Europa. E’ colpa del Tesoro’’) quando ha chiesto al governo un ‘’cambio di strategia’’ come farebbe qualsiasi azienda privata di fronte a risultati che ‘’dimostrano il fallimento del loro obietivo primario’’. D’accordo, ovviamente, i laburisti: per il capo dell’opposizione Ed Miliband la contrazione del Pil ‘’suona campane a morto’’ per la strategia economica di Osborne.

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