Fini: “Terzo Polo non è archiviato”

ROMA – E’ un gioco di contrasti di nero e di bianco il ventaglio consegnato al Presidente della Camera Gianfranco Fini dal presidente della Stampa Parlamentare Alessandra Sardoni nella tradizionale cerimonia che precede l’estate. L’opera della giovane artista di Siracusa è l’ultimo dei ventagli che Fini riceverà dopo aver guidato per quattro anni Montecitorio ‘’con imparzialità’’. Ed è lo spunto per parlare del futuro e consentire al leader di Fli di escludere un suo disimpegno dalla politica italiana per un approdo in Europa.

Di certo Fini – che parla nel doppio ruolo di Presidente della Camera e leader di partito – ha in mente per sé ‘’un progetto politico innovatore e riformatore’’. Resta da vedere se si realizzerà con il Terzo Polo che ‘’non è stato archiviato’’ ma la cui maturazione dipende da diversi fattori al momento imponderabili. Tra questi la legge elettorale, che per Fini sarebbe ‘’una iattura’’ non cambiare prima del voto, acconciandosi ad un ‘’compromesso’’, che ‘’non è una parola di offesa’’.
Il Presidente della Camera è invece pronto fin d’ora a sostenere che non gli creerebbe ‘’alcun imbarazzo’’ proseguire l’esperienza del governo Monti (con un’agenda ‘’inevitabilmente aggiornata’’) al fianco di una forza come il Pd, che ha sostenuto con convinzione l’esecutivo del Professore.

– Difficile – dice Fini – considerare una parentesi un anno di governo con una maggioranza di un certo tipo, magari per tornare ai vecchi vizi del passato.

Il leader di Fli non esclude che ‘’la coesione nazionale continui’’ dopo il voto, ma pianta per terra un solido paletto.
– Sarebbe una operazione tanto spericolata da non essere apprezzata né compresa – avverte – un governo fatto in parte da chi ha sostenuto Monti e in parte da chi lo ha avversato. Sarà difficile, per chi adesso sostiene Monti, presentarsi agli italiani alleato con chi il governo lo ha avversato in modo radicale e azzerare l’esperienza di questo anno solo perchè scatta la campanella della campagna elettorale.

Un monito che vale tanto per il centrodestra quanto per il centrosinistra. Quanto a Fli, il suo leader sostiene:
– Certo non ci passerà per l’anticamera del cervello siglare alleanze con chi in Parlamento si è comportato in modo diverso da noi rispetto a Monti.

Una regola che Fini dice di non sapere se varrà per altri (l’Udc?), ‘’ma certo sarà elemento dirimente’’ per le alleanze dei futuristi, che si fonderanno sui contenuti e sui valori, non sulle denominazioni.

– Non ha senso parlare oggi di schieramento dei moderati, perchè ci sono moderati ed estremisti da una parte e dall’altra. Così come non serve parlare di centro, destra e sinistra, coperte di Linus che non servono più.