Cinque pescherecci italiani sequestrati da egiziani

MAZARA DEL VALLO – Torna l’incubo dei sequestri per i pescherecci di Mazara del Vallo. Cinque imbarcazioni, impegnate in una battuta di pesca nel Mediterraneo, sono state sequestrate da motovedette egiziane. Secondo le informazioni giunte al distretto Cosvap di Mazara del Vallo, il sequestro sarebbe avvenuto a circa 20 miglia dalle coste egiziane, quindi in acque internazionali.

Una trentina i marittimi imbarcati sui cinque pescherecci: il Flori, l’Eros, l’Atlantide, il Ghibli e il Luna Rossa. Sono stati alcuni componenti degli equipaggi a lanciare l’allarme al presidente del Cosvap, consorzio di operatori della pesca, Giovanni Tumbiolo. Lo stesso Tumbiolo ha informato il ministro degli Affari esteri Giulio Terzi che aveva appena concluso una visita ufficiale proprio in Egitto. Terzi ha subito chiesto al console di Alessandria di assistere i marinai dopo l’arrivo in porto, previsto nella tarda serata, e all’ambasciatore al Cairo, Claudio Pacifico, di mettersi in contatto con il ministero degli Esteri egiziano, Kemal Amr.

In Egitto si trova anche il peschereccio Fatima II di Siracusa, al centro di un giallo internazionale dopo l’ammutinamento – tra il 12 e il 13 luglio – di tre componenti dell’equipaggio (due egiziani e un tunisino) che avrebbero scaricato in mare altri tre marittimi. Nessuna notizia del capobarca Gianluca Bianca: la moglie lo ha sentito al telefono la sera del 13 luglio.

E’ stato l’ultimo contatto. I tre naufraghi, soccorsi da motovedette greche, hanno riferito di avere sentito uno sparo a bordo. Alla richiesta di chiarimenti i tre nordafricani avrebbero detto che il comandante era stato ucciso e gettato in mare. Nei giorni scorsi il Fatima II è stato rintracciato al largo del porto di Rashid, a 65 chilometri da Alessandria, ma a bordo non c’era nessuno. Due dei tre ammutinati sarebbero stati fermati dalla polizia ma fino a ora né la magistratura di Siracusa né i familiari di Bianca sono riusciti ad avere notizie sulla sorte del comandante.

Ora il sequestro di cinque pescherecci di Mazara del Vallo apre un nuovo caso. La marineria siciliana ha subito finora sequestri soprattutto dai libici e dai tunisini. Con l’Egitto non c’erano mai stati incidenti perché le sue coste restavano lontano dalle rotte seguite nelle battute di pesca. Da qualche tempo la flotta di Mazara del Vallo ha però allargato il campo d’azione.

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