Monti, tour tra Cancellerie

ROMA – L’azione concentrica dei governi europei e della Bce, con l’aperto sostegno delle autorità monetarie Usa, mette a segno un primo risultato sui mercati, che sembrano guardare con più ottimismo agli sforzi delle cancellerie per salvaguardare l’euro. La boccata di ossigeno che arriva dalle borse, e in Italia l’apprezzabile successo dell’asta Btp, sono il segnale più evidente che l’attivismo dei due ‘Super Mario’ italiani – con Monti che si avvia a svolgere un ruolo di ‘mediatore’ tra i governi francese, tedesco, finlandese e spagnolo – sta dando i suoi frutti. Ma portare in dote nel tour europeo i tanti rumors di una maggioranza che si confronta mettendo nel novero delle ipotesi un voto anticipato in autunno, rischia di rendere meno credibile l’Italia, soprattutto a quei ‘rigoristi’ del nord che ancora nutrono dubbi sull’effettiva efficacia (e sostenibilità futura) della cura Monti.

Non appare dunque un caso che subito dopo l’incontro tra il premier e il capo dello Stato (consueto prima di trasferte internazionali) Napolitano abbia voluto sgombrare il campo da illazioni su voti autunnali e legislature monchè spiegando con nettezza, via comunicato stampa, che così non è e che comunque la decisione di un eventuale scioglimento del Parlamento spetta esclusivamente a lui.

Allontanate le nubi di possibili crisi politiche in Italia, Monti può quindi affrontare più concentrato le sfide europee. In una nuova, ennesima, settimana cruciale per l’euro e per il destino di Spagna e Italia, si rafforza però la speranza che le azioni messe in campo possano funzionare. E l’ottimismo pare confortato anche dal ruolo che stanno avendo gli Usa, con il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner che, incontrando il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble, plaude alla possibilità di un’azione congiunta fra Ue e Banca centrale europea per spingere la crescita. Il tutto, mentre arriva l’agognato via libera di Berlino ad eventuali acquisti da parte della Bce di bond di paesi in crisi.

In questo quadro si inserisce il ‘tour’ tra le Cancellerie di Mario Monti. Oggi il premier italiano sarà a Parigi per incontrare il presidente francese Hollande. Roma e Parigi spingono per un ruolo maggiore della Bce di Mario Draghi ma devono convincere la riottosa Germania ad accettare acquisti di titoli di stato di Paesi, come Spagna ma anche Italia, che pagano interessi sopra il 4%.

Dall’altro lato c’è da convincere la Spagna ad accettare le condizioni per un possibile aiuto europeo al bilancio pubblico spagnolo. E Monti intende giocare il suo prestigio per svolgere un importante ruolo di mediatore con entrambi i Paesi: per farlo ha intenzione di giocare le sue carte anche con uno dei guardiani più vigili del rigorismo tedesco come la Finlandia. Ad Helsinki – tappa mediana del giro europeo – Monti tornerà a ribadire le sue ragioni sulla necessità dello scudo antispread. Ma la giornata clou del suo giro tra le cancellerie sarà giovedì, quando Monti volerà a Madrid per cercare di convincere il primo ministro spagnolo Rajoy a mettere la sua firma sotto un memorandum di impegni che l’Europa chiede alla Spagna. Una sorta di contratto con cui la Spagna dovrà impegnarsi a rispettare i vincoli di bilancio decisi per il prossimo biennio, anche a costo di decisioni impopolari e politicamente penalizzanti. E’ il compito più arduo per Monti. Ma l’unico che pare in grado, ora, di poter mettere d’accordo i rigoristi del Nord con le esigenze dei paesi europei più in difficoltà: Grecia e Spagna. Ma anche Italia.