Venezuela nel Mercosur, Chávez: “Il nostro nord è il Sud”

CARACAS –  Dopo sei anni di attesa, il Venezuela è stato ufficialmente ammesso nel Mercosur. La cerimonia si è svolta ieri a Brasilia nel corso del summit straordinario del blocco regionale conformato, oltre che dal Venezuela, da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, quest’ultimo sospeso dopo il golpe bianco che ha scalzato il presidente legittimo Fernando Lugo dal potere.

L’ammissione del Venezuela come membro permanente (Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù hanno lo status di membri associati) segna il primo allargamento dell’organizzazione, da quando questa è stata fondata nel 1991. Il Mercato comune dell’America meridionale si estende ora dalla Terra del Fuoco, all’estremita sud del continente, ai Caraibi. Il Venezuela affiancherà Brasile, Argentina e Uruguay “grazie” alla sospensione del Paraguay, il cui Parlamento era l’unico a non aver ratificato il trattato di adesione di Caracas, firmato nel 2006.

Il presidente Hugo Chávez, visibilmente soddisfatto, ha definito quella di ieri una giornata che ubica il Paese “nell’esatta prospettiva storica” – perché, come ha spiegato, “il nostro nord è il sud” – ed ha dichiarato che l’obiettivo del Venezuela è uscire dal modello petrolifero e sviluppare il settore agricolo.

Perplesso il candidato dell’opposizione Henrique Capriles, secondo cui il Venezuela non è ancora economicamente competitivo per un organismo che prevede l’abbattimento delle frontiere all’interno – con eccezioni –  e la creazione di un dazio unico verso l’esterno.

Alcune fonti giornalistiche di Caracas sostengono che Chavez avrebbe approfittato della sua visita in Brasile per effettuare in segreto un check-up completo in un ospedale universitario di Brasilia.