Scrittrice italiana fa causa agli Usa, vuole taglia Bin Laden

ROMA – Nella sua vita si è occupata di tanti ‘misteri italiani’, con rivelazioni clamorose spesso rimaste senza riscontro – dalla strage di Piazza Fontana all’omicidio Pecorelli, al caso Priebke – ma ora la scrittrice Mary Pace è indispettita per non aver ricevuto la taglia più ambita: quella per aver fornito alla Cia – sostiene – notizie utili alla cattura e all’uccisione di Osama Bin Laden: 25 milioni di dollari, promessi dal governo Usa. Ed ha deciso di passare alle vie legali: assistita dagli avvocati Carlo e Giorgio Taormina, ha fatto notificare al Dipartimento di Stato Usa e al Viminale un atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, rivendicando il ‘’suo’’ compenso. La prima udienza e’ in programma per il 13 maggio 2013.
Nota anche per la sua frequentazione con l’ex boia delle SS Erik Priebke e per la sua amicizia con l’agente segreto Guido Giannettini, coinvolto nelle indagini su Piazza Fontana, Mary Pace – secondo quanto si legge nell’atto di citazione – venne in possesso nell’agosto 2003 di “informazioni molto dettagliate circa il luogo ove fosse nascosto Bin Laden, ricercato sin dal 2001 per l’attentato dell’11 settembre ed altri atti terroristici, di fatto latitante”. Nel dettaglio, “la sua fonte le rivelò che il terrorista si trovava in Pakistan, in un’area di appena 30 Km quadrati tra le città di Wah, Gadwal, Samiwal e Havelian, quest’ultima nel distretto di Abbotabad. In data 2 maggio 2011, Bin Laden veniva individuato ed ucciso dalle forze armate statunitensi, in seguito ad un conflitto a fuoco, proprio nella zona indicata da Mary Pace e, più precisamente, ad Abbotabad”.

Diversamente da quanto affermato dal portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, secondo il quale la ricompensa di 25 milioni di dollari non spettava a nessuno in quanto nessuno aveva riferito informazioni utili, la scrittrice italiana ritiene di aver diritto ad incassare la taglia. “Ove, invece, il Ministero dell’Interno italiano non avesse inviato” alle autorità americane le informazione fornite dalla donna – si legge nell’atto di citazione – andrà ritenuto responsabile per la mancata percezione della ricompensa e dovrà, pertanto, risarcire il danno patrimoniale dalla stessa subito”, in misura pari all’importo della taglia.

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