Su occupati e disoccupati la sfida Obama-Romey

NEW YORK – L’economia americana crea più posti di lavoro del previsto, innescando un rally sulle piazze mondiali. Ma in luglio il tasso di disoccupazione, importante soprattutto a livello politico, sale all’8,3%, alimentando la sfida fra il presidente Barack Obama e il candidato repubblicano Mitt Romney a soli tre mesi dalle elezioni. Oltre a complicare il quadro per la Fed: se i progressi in termini di creazione di occupazione dovessero proseguire anche in agosto la banca centrale rischia di trovarsi con le mani legate nel concedere nuovi aiuti all’economia.

Gli Stati Uniti hanno creato 163.000 posti di lavoro in luglio, il risultato migliore da febbraio, con il settore privato che ne ha creati 172.000 e quello pubblico che ha proseguito nel suo trend di contrazione, -9.000. Un dato decisamente oltre le attese del mercato, che scommetteva sulla creazione di 100.000 posti di lavoro. Nonostante il balzo, il tasso di disoccupazione è salito all’8,3% dall’8,2% di giugno. E questo perchè le due statistiche, i posti di lavoro creati e la disoccupazione, provengono da due rilevazioni diverse: la prima arriva da un sondaggio condotto fra le imprese, mentre la seconda da un’indagine sulle famiglie.

‘’L’economia crea occupazione. In 29 mesi abbiamo creato 4,5 milioni di posti di lavoro, solo dall’inizio dell’anno 1,1 milioni. Ma ci sono ancora troppi americani disoccupati e abbiamo ancora da fare’’ ammette Obama, sottolineando che ci vorrà ancora del tempo per uscire dagli effetti della ‘’crisi economica più profonda e dolorosa dal 1930’’. Da qui l’invito al Congresso a agire a sostegno della classe media (‘’un’economia più forte si ricostruisce con la classe media’’), non approvando – come al contrario ha fatto la Camera – l’estensione degli sgravi fiscali per i più ricchi. I dati sul mercato del lavoro arrivano alla vigilia del compleanno di Obama che domani compira’ 51 anni, e se da un lato possono favorirlo perchè dimostrano che l’economia gira e che il settore privato crea occupazione, dall’altra parte sono spunto di forti critiche da parte dei repubblicani e di Romney.

– Il tasso di disoccupazione è sopra all’8% da 42 mesi, è un record: un record di fallimento – attacca il candidato repubblicano, promettendo la creazione di 12 milioni di posti di lavoro nel suo primo mandato presidenziale e l’indipendenza energetica del Nord America in due mandati – Io so come creare occupazione – aggiunge riferendosi alla sua esperienza nel settore privato. Un ‘attivita’ che continua a creargli difficoltà, soprattutto dal punto di vista delle tasse.

– Le ho pagate tutti gli anni e alte – mette in evidenza, cercando di spazzare via le critiche mosse del leader dei democratici in Senato, Harry Reid, secondo il quali gli avrebbero riferito che Romney non ha sempre pagato le tasse

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