In campagna elettorale

CARACAS – Il presidente Chávez tra i poveri di Carapita; Capriles Radonsky tra gli “olvidados” dello Stato Vargas. Gli aspirante alla poltrona di Miraflores, ognuno a modo suo, hanno proseguito nella campagna elettorale.

Il presidente Chávez, come ormai ci ha abituato, a bordo di un grosso camion, ha percorso le strade di Antimano. Ha detto ai tanti  “chavisti” che lo hanno seguito durante il percorso che “la rotta a seguire è quella della rivoluzione” e assicurato loro che “solo così si potrá offrire una miglior qualità di vita dei cittadini”.

Dal canto suo, Henrique Capriles Radonski, condidato della colizione dell’Opposizione battezzata “Mesa de la Unidad”, ha sottolineato che uno dei principali obiettivi che si è proposto di raggiungere una volta a Miraflores (l’equivalente del Quirinale in Italia) è la sicurezza dei cittadini, che quotidianamente sono vittime di ogni tipo di violenza.

Non è mancato, obviamente, il riferimento ai colori berretto – quelli della bandiera venezolana e oggi oggetto di una singolare polémica – che, oramai, fa parte della sua immagine elettorale.

– Credo che Consiglio Nazionale Elettorale – ha sottolineato – ha problema ben più gravi di cui occuparsi.

Poi, in riferimento diretto all’avversario in questa campagna elettorale, ha detto:

– C’è chi vuole essere presidente per erigersi a leader  del mondo. Io no. Io voglio essere presidente per risolvere i problema del paese. Investirò tutti i denari pubblici proveniente dal petroleo per costruire case, scuole,. ospedali… per migliorare la qualità di vita del venezolano.

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