Squarta il capo per denaro, ricercato maggiordomo italiano

CARACAS – Un anziano uomo d’affari scomparso, un autista e un maggiordomo accecati dall’avidità, una sega elettrica. Poi una immensa fortuna in liquidi e proprietà e il ritrovamento di un busto umano lungo il bagnasciuga di una spiaggia caraibica. Non mancano gli ingredienti per un buon giallo in questa tragedia avvenuta a Puerto La Cruz, stato Anzoátegui, per la quale l’italiano Marco Antonio Ferrari Martínez (66 anni), ora latitante in Italia, è ricercato dall’Interpol con l’accusa di aver ucciso e squartato il suo capo, il francese Paul Maurice Wilnerman (81 anni), per impossessarsi della sua fortuna. Il tutto con l’aiuto di Roger Del Valle Rendón Vásquez, 44enne autista della vittima, già in manette con l’accusa di omicidio premeditato.

Ferrari era maggiordomo e uomo di fiducia di Maurice Wilnerman, il quale aveva addirittura dato al nostro connazionale una speciale procura per amministrare autonomamente i suoi conti bancari e le sue proprietà.

Dopo aver ritirato dalla banca 2 milioni di bolívares fuertes (quasi 360 mila euro) per conto del suo capo, Ferrari viene a sapere che quest’ultimo ha intenzione di lasciare il Paese per trasferirsi definitivamente nella Repubblica Dominicana, dove possedeva alcuni immobili, e decide quindi di trovare un modo per tenere per sé il denaro. Scartata l’idea del furto, Ferrari contatta Rendón Vásquez per proporgli un affare: 40 mila bolívares ed un’automobile Toyota Corolla se l’avesse aiutato ad uccidere Paul Maurice Wilnerman.

– L’avarizia appare il movente principale del crimine – hanno spiegato in conferenza stampa Jorge Anglade e Alexis Espinoza, rispettivamente capi della Polizia scientifica (Cicpc) di Anzoátegui e di Puerto La Cruz, – anche perché Ferrari era l’uomo di fiducia di Wilnerman in Venezuela e conosceva perfettamente l’ammontare della sua fortuna.

I due Commissari hanno riassunto la dinamica dell’omicidio, avvenuto il 28 aprile scorso nell’appartamento di Wilnerman in Avenida Tajamar, residencias Puerta del Este’, nel settore ‘El Paraiso’ di Puerto La Cruz.

– Dopo aver addormentato l’anziano con un sonnifero, Ferrari gli ha sparato alla testa e con Rendón Vásquez ha fatto a pezzi il cadavere con una sega elettrica che i due avevano comprato insieme qualche tempo prima. Braccia, gambe, testa e torso sono stati gettati in mare da una piccola imbarcazione di proprietà di Wilnerman.

A tradire il connazionale, il ritrovamento di un busto umano nascosto in un borsone militare, avvenuto lo scorso 29 aprile lungo ‘Playa Los Canales’ di Puerto La Cruz. I due criminali avevano posto all’interno dello zaino alcuni pezzi di ferro che avrebbero dovuto farlo affondare, ma questi fuoriuscirono facendo emergere il resto della vittima, poi trascinato a riva dalle onde.

Gli agenti della Polizia scientifica scoprirono che il corpo mutilato era quello di Maurice Wilnerman grazie alla comparazione del suo DNA con quello di alcuni familiari che ne avevano nel frattempo denunciato la scomparsa. Una volta identificato il cadavere, è stato facile mettere a nudo la relazione del francese con Ferrari e di quest’ultimo con Rendón Vásquez che, una volta arrestato, ha ammesso la sua colpevolezza e fornito agli investigatori dettagli importanti. Le autorità stanno rastrellando le acque della baia ‘Pozuelos’ alla ricerca dei resti del corpo, anche se molto probabilmente sono stati inghiottiti dal mare.

Due giorni dopo aver commesso l’efferato omicidio, Marco Ferrari ha venduto un’automobile Fiat Idea, uno yacht e un immobile di lusso di proprietà dell’anziano francese. Quest’ultimo bene, un appartamento tipo penthouse, gli avrebbe fruttato circa 200 milioni di bolívares fuertes, mentre l’imbarcazione circa BsF 550 mila.
Secondo quanto dichiarato dagli agenti del Cicpc in conferenza stampa, il connazionale è partito dall’aeroporto di Caracas con tutto il denaro ed ora si trova in Italia. Su di lui pende un avviso di allerta rosso diffuso dall’Interpol.

Monica Vistali