P.A, tagli alle auto blu ma c’è chi offre resistenza

ROMA – Il 2012 si dovrebbe chiudere con 280 milioni in più in cassa. Sono i risparmi attesi dal taglio alle auto blu. Non una cifra enorme ma pari, ad esempio, all’ennesima ‘sforbiciata’ ai ministeri prevista sempre per l’anno in corso dall’ultimo decreto fiscale. E comunque un risparmio estremamente ‘simbolico’ considerato che l’auto blu che sfreccia nel traffico impazzito delle città è una delle rappresentazioni della politica più invise ai cittadini. L’ultimo conto lo fornisce il ministero della Funzione Pubblica che però segnala anche una certa ‘resistenza’ da parte delle pubbliche amministrazioni a metter mano al fenomeno. Tanto che il 44% di esse risulta su questo fronte ancora inadempiente. E addirittura qualcuno aumenta la spesa.

Per questo il ministro Filippo Patroni Griffi incalza:
– La P.a. può e deve fare di più.
Il monitoraggio sulla spesa, la percorrenza media e il numero di autisti impiegati, realizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica attraverso il Formez e svoltosi dal 10 maggio al 30 giugno 2012 – spiegano dal Ministero – rivela che la spesa complessiva sostenuta nel 2011 per la gestione del parco auto ammonta a 1 miliardo e 220 milioni di euro (escluse targhe speciali, corpi di Polizia, forze armate), di cui oltre il 73% riguarda il costo del personale.

Rispetto al 2009 – il decreto legge 78/2010 ha infatti introdotto l’obbligo, dal 2011, di non effettuare spese superiori all’80% della spesa sostenuta nel 2009, anche se tale obbligo diviene in effetti operativo per il 2012, in quanto è prevista una deroga per i contratti in essere – tale spesa si è ridotta di quasi il 16,0% (per l’esattezza 15,9%): -11,9% nella PA centrale, -16,8% nella PA locale.

Considerando invece il risparmio con esclusione del personale, la situazione si modifica nel modo seguente: la spesa si riduce del 10,5%, e la contrazione è in questo caso superiore per la PA centrale (-17%) rispetto a quella della PA locale (-9,5%). In termini assoluti, rispetto al 2009 la riduzione della spesa è superiore a 200 milioni di euro annui; riduzione che sale a 280 milioni di euro annui per il 2012, sulla base della ulteriore diminuzione delle autovetture avvenuta nel primo semestre e puntualmente registrata dal censimento permanente. In realtà, la riduzione della spesa per il parco auto è superiore a 280 milioni, in quanto la rilevazione avviata dal Dipartimento Funzione Pubblica non tiene conto delle auto utilizzate per scopi di sicurezza personale o nazionale e/o servizi di vigilanza; e i costi dichiarati dalle amministrazioni non includono il costo del personale dei corpi militari o speciali addetti alla guida di autovetture assegnate ad personam né includono la quota ammortamento e i costi non rilevati del parco auto di proprieta’.

Ma quanti enti hanno effettivamente invertito la rotta? Le amministrazioni che hanno realizzato dei risparmi, considerando anche le spese per il personale, sono l’81,6%; e di questo, però, solo il 31,4% ha raggiunto o superato la quota di risparmio prevista dalla legge (20% in meno di costi rispetto al 2009). Il 18,4% degli enti ha invece addirittura aumentato la spesa, e il 6,1 di oltre il 20%. Se non si considera il personale, anche a causa dei consistenti aumenti del costo del carburante solo il 55,4% del totale ha realizzato risparmi, mentre il 44,6% mostra incertezze o ha addirittura significativamente aumentato le uscite rispetto al 2009.
Infine per quanto concerne la P.a. locale, a livello regionale, la maggiore riduzione percentuale sulla spesa complessiva tra il 2009 e il 2011 è stata riscontrata in Friuli Venezia Giulia (-30,9%), in Toscana (-24,9), in Veneto (-22,6), in Emilia Romagna (-21.6%), in Puglia (-20,4), nelle Marche (-19,8) e nel Lazio (-19,0). La media di queste Regioni ha superato l’obiettivo del taglio del 20% della spesa. Inferiore al 10% il taglio della spesa in Sardegna (-8,4%) e in Abruzzo (-6,9).

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