Violante: “Governi stabili per un paese credibile Quagliarello: “Bipolarismo da ricostruire”

ROMA – ‘’Abbiamo bisogno di cambiare legge elettorale anche per una questione di credibilità internazionale. I mercati guardano alla stabilità politica e non solo finanziaria del nostro Paese, e la possibilità di avere attraverso un nuovo meccanismo elettorale una maggioranza politica capace di governare è una prova che non possiamo fallire’’. Così, intervistato dal Sole 24 Ore, Luciano Violante (Pd) spiega l’urgenza di riformare la legge elettorale entro ottobre.

– Bisogna rivedere i collegi in base all’ultimo censimento – spiega – come prevedono gli articoli 56 e 57 della Costituzione. Ed è un lavoro che porta via due o tre mesi di tempo.

Violante sottolinea che ‘’una quota maggiore di parlamentari verrà eletta nei collegi e una quota minore attraverso i listini circoscrizionali. Il sistema delle preferenze come quello della prima Repubblica alzerebbe troppo i costi della politica e penalizzerebbe i volti nuovi perchè meno conosciuti.

Violante propone di discutere su ‘’una soluzione mista: la parte riservata ai listini può prevedere un voto di preferenza al suo interno”.

– Oltre a votare il candidato nel collegio – spiega -, l’elettore esprime una preferenza (o due se vogliamo l’alternanza di genere) all’interno della lista collegata al candidato del collegio. Si tratterebbe di una lista corta, di 4-5-6 nomi, tra i quali l’elettore potrebbe scegliere. Per il Pd – aggiunge – il premio alla coalizione risponde meglio alle esigenze di governabilità. Il pericolo ‘ammucchiate’ come avvenuto nel recente passato può essere evitato stabilendo che concorre all’assegnazione del premio solo chi supera lo sbarramento del 5% a livello nazionale.

Dal canto suo il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliarello, non ha dubbi:
– Non abbiamo alternative, la legge elettorale si farà.

Lo dice al Sole 24 Ore, escludendo la possibilità che si torni alle urne con il Porcellum nella prossima legislatura. Il senatore ricorda che nella commissione Affari costituzionali del Senato si è già giunti a siglare l’intesa su 5 punti: ‘’sistema proporzionale; distribuzione dei seggi a livello di circoscrizioni, che saranno 26 più la Val d’Aosta; sbarramento nazionale del 5%; due terzi dei candidati scelti direttamente dal corpo elettorale e un terzo tramite listini bloccati; premio di governabilità”.

– Resta da scegliere tra preferenze e collegi – aggiunge – e soprattutto definire la natura e l’entità del premio di governabilità: 10 o 15%? Al primo partito o alla coalizione?.

Quella che si andrà a fare, sottolinea Quagliariello, è ‘’una legge elettorale di transizione’’ per superare ‘’un momento difficile ed eccezionale’’. Poi, aggiunge, ‘’nella prossima legislatura, potremo pensare a un sistema che sia più coerente con una nuova forma di governo: noi restiamo convinti della bontà della nostra proposta di semipresidenzialismo alla francese con doppio turno di collegio’’.

Il Pdl punta sul premio al primo partito.

– L’obiettivo condiviso – spiega – è da una parte evitare la formazione di ‘ammucchiate’ forzate vecchio stile, dall’altra tenere in piedi e rafforzare le roccaforti di un bipolarismo che va ricostruito. I partiti più grandi sono queste roccaforti. Ragioniamone tra di noi, e se non si dovesse raggiungere l’accordo sui pochi punti che ancora ci dividono la palla passi in Commissione e poi in Aula’’.