Onu: In Siria commessi crimini contro l’umanitá

WASHINGTON – Le forze governative siriane e le milizie fedeli al regime Shabiha hanno commesso crimini di guerra e contro l’umanità. Lo denuncia il rapporto finale della Commissione di inchiesta dell’Onu.

“La Commissione ha trovato fondati motivi per ritenere che le forze governative e gli Shabiha abbiamo commesso crimini contro l’umanità, come omicidi e torture, crimini di guerra e gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, inclusi omicidi illegali, torture, arresti e detenzioni arbitrari, violenze sessuali, attacchi indiscriminati, saccheggi e distruzione di proprietà “, si legge nel rapporto di 102 pagine degli investigatori indipendenti guidati da Paulo Pinheiro

I ribelli siriani che combattono che la pressante dittatura del regime di Bashar al Assad non sono essenti da colpe. Ed infatti, sostiene la Commissione d’inchiesta, hanno commesso crimini di guerra, ma le violazioni “non raggiungono la gravità, la frequenza e l’intensità “ di quelli perpetrati dall’esercito e dalle forze di sicurezza siriane.

L’indagine delle commissione ha coperto un periodo compreso tra il 15 febbraio e il 20 luglio, effettuando interviste sul campo e a Ginevra con rifugiati siriani fuggiti dalle violenze. Nel complesso sono state intervistate quasi 1.100 persone, in mezzo a grandi difficoltà. Il gruppo guidato dal diplomatico e professore brasiliano Paulo Sergio Pinheiro, includeva anche la statunitense Karen Koning AbuZayd, ex capo dell’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu che aiuta i rifugiati palestinesi.

Secondo Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio Siriano per i diritti umani, gruppo in esilio con sede in Gran
Bretagna, dall’inizio del conflitto sono morte 23.000 persone. Anche per questo motivo il segretario generale aggiunto dell’Onu per gli affari umanitari, Valerie Amos, è giunto in Siria, per chiedere la sospensione dei combattimenti e permettere di portare soccorso alle popolazioni.

Intanto proseguono i cambattimenti sia per le strade di Aleppo che presso le cittá vicine all’importante centro urbano. Almeno 30 persone sono rimaste uccise in un bombardamento aereo delle forze siriane sulla città settentrionale di strade di Azaz. Lo hanno riferito attivisti anti-regime in città.

“Ci sono decine di vittime, morti e feriti, dopo un bombardamento aereo sulla località di Azaz”, vicino alla frontiera turca, ha reso noto l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh).

Ed é di cinque feriti il bilancio dell’attentato in un parcheggio dello Stato maggiore dell’esercito siriano a Damasco, rivendicato dall’Esercito siriano libero (Esl). Lo ha riferisce un militare sul posto. L’area di stazionamento si trova di fronte all’Hotel Dama Rose che ospita gli osservatori Onu, rimasti illesi.

– Ringraziamo Dio che nessuno di loro ha subito il minimo danno nel corso della loro presenza in Siria – ha dichiarato il viceministro degli Esteri Faycal Moqdad -. Riaffermiamo che faremo tutto il possibile per assicurare la protezione della squadra e permetterle di compiere al meglio la sua missione.

Secondo quanto constatato dall’Afp, la bomba è stata piazzata dietro un camion cisterna il cui serbatoio è stato sventrato. Diversi veicoli militari sono andati in frantumi, così come i muri e i vetri dell’adiacente edificio del Sindacato degli operati.

– Alcune reclute stavano facendo gli esercizi fisici e ricevendo istruzioni come ogni giorno, quando alle 8 c’é stata un’enorme esplosione e una palla di fuoco – ha raccontato un ufficiale -. Alcuni militari sono stati gettati a terra dallo scoppio. Due hanno preso fuoco, un altro è stato colpito da una scheggia della cisterna, altri due giovani sono stati leggermente feriti.