Inferno ad Amuay, brucia la terza cisterna

CARACAS – Le fiamme che da sabato stanno divorando la raffineria di Amuay si sono estese ad un terzo deposito di carburante. ”C’è una terza cisterna, la 204, che sta bruciando”, ha precisato il ministro del petrolio, Rafael Ramírez. ”Nella 204 c’erano ancora dei focolai accesi sul tetto, ora il fuoco è divampato nella struttura”, ha commentato il ministro, assicurando che pompieri e tecnici del Pdvsa, stanno lavorando per ”contenere le fiamme e raffreddare la cisterna”, ha spiegato Ramírez. Nel frattempo è stato aggiornato a 48 morti e oltre 100 feriti il bilancio dell’esplosione della raffineria più grande del Venezuela.

Allarme contaminazione
Dopo l’esplosione e l’incendio scoppiato sabato, a causa di una fuga di gas, specialisti allertano per il rischio contaminazione provocato dalla mega-raffineria petrolifera di Amuay, in Venezuela.

”Il problema è rappresentato dai prodotti originati dalla combustione completa e incompleta che si trasformano in gas ad effetto nocivo”, ha spiegato l’ecologista e assessore all’Ambiente, Gustavo Montes. Secondo l’esperto, molti dei probabili effetti negativi si vedranno a lungo termine. Ci sono poi i rischi latenti: per l’ingegnere specialista di Protezione ambientale, Juan Carlos Sanchez, ”il gas propano, come il butano, è più pesante dell’aria, quindi si accumula sul suolo”. ”Ed è giustamente qui – ha aggiunto l’esperto – che il gas può trovare più facilmente fonti di innesco di ulteriori roghi e successive esplosioni”.