S’impicca in cella, è il 36esimo da gennaio

ROMA – “Un detenuto 40enne si è suicidato ieri notte, impiccandosi con una cintura del suo compagno di cella, nel carcere di Udine. L’uomo era arrivato nel capoluogo friulano solo da poche ore, proveniente dal carcere di Padova per sfollamento. Era stato arrestato per violenze ai familiari e all’atto dell’arresto era stato ricoverato nel Reparto Psichiatrico, per oltre 10 giorni, considerato i disturbi psichici di cui soffriva”. Lo rende noto il Segretario generale della Uil Penitenziari, Eugenio Sarno, ricordando che “si tratta del 36esimo suicidio in cella verificatosi dal primo gennaio ad oggi”.

– Purtroppo – commenta Sarno in una nota – questa strage silenziosa continua nel più assoluto silenzio e nella quasi totale distrazione della stampa, della società e della politica, nonostante i fervidi solleciti del Presidente Napolitano rispetto alla prepotente urgenza, che si perpetua nel tempo, e alla vergogna dell’Italia in Europa per le condizioni delle proprie prigioni.

Le recenti determinazioni del Governo in materia di spending review alimentano le perplessità della Uil Penitenziari sulla volontà di incidere sulla deriva del sistema penitenziario, si legge nella nota del sindacato.

– Il Presidente Monti – prosegue Sarno – aveva annunciato che alla ripresa dei lavori il Governo avrebbe posto in agenda l’emergenza penitenziaria e la questione giustizia. Non ci pare, dal resoconto dell’ultimo cdm, che sia avvenuto. Noi non disperiamo. C’è sempre tempo. Purtroppo – sottolinea – i tagli al personale amministrativo e agli organici della polizia penitenziaria e i ridotti stanziamenti economici rappresentano la realtà, gli impegni l’utopia. Si rileva una contraddizione evidente tra ciò che il Governo dice voler fare e tra ciò che realmente si fa in materia penitenziaria”.