Magliocco: “Prepararsi meglio per vincere ai Giochi”

CARACAS – Non farà a pugni con un enorme pezzo di carne, non avrà per sottofondo la famosa canzone di Rocky, ma le sue scale le ha salite, non quelle del Museo d’arte di Filadelfia così come fece Stallone nel celebre film, ma quelle che portano alla gloria delle Olimpiadi, meta ambita da ogni atleta. Stiamo parlando di Karlha Magliocco, l’atleta di origini italiane che a Londra ha partecipato alla sua prima edizione dei Giochi a cinque cerchi e ottenendo una vittoria ed una sconfitta è riuscita ad entrare tra le migliori otto pugili femminili.

La boxeur di origini laziali grazie alla sua prestazione ha ottenuto un diploma olimpico, premio che il COI consegna agli atleti che finisco nei primi otto posti di ogni disciplina. Karlha ci ha parlato della sua esperienza e delle mete che vuole raggiungere nei prossimi anni.

Come ti sentí dopo la tua prima Olimpiade?
E’ stata una esperienza molto gratificante, mi sento fortunata. Non importa il risultato, sono contenta perché ho realizzato un sogno e so che ho dato il meglio di me.

Nel primo turno la Magliocco ha battuto 15-14 la brasiliana Erika Matos ma poi nella fase successiva si è dovuta arrendere (26-16) sotto i colpi della statunitense Marlen Esparza.

“Tutte siamo andate per lo stesso obiettivo: appenderci al collo una medaglia. Nella prima sfida tutto è filato liscio e sono riuscita a superare una difficile avversaria come la Matos. Nella seconda fase le cose non sono andate come tutti volevamo, ma posso dire che non ho mai smesso di lottare sul ring, volevo a tutti i costi regalare una medaglia al mio paese” spiega l’atleta soprannominata ‘muñeca’ (bambola).

Cosa deve cambiare nella preparazione per il prossimo ciclo olimpico?
Dobbiamo cercare di disputare più match e fare diversi stage in Europa ed Asia. Per i giochi di Londra ci siamo allenate tra noi, tra le ragazze del gruppo nazionale. Poi siamo andate a Cuba, ma lì il pugilato femminile non si è ancora sviluppato. È vero che prima dei giochi ho disputato alcune gare contro atlete ecuadoriane e peruviane, ma per prepararsi ad un evento importante come le Olimpiadi dovremmo lottare contro le tedesche, le russe e le inglesi, che in questo momento sono l’elite del pugilato femminile. Senza nulla togliere alle altre delegazioni.

Pensi che il tipo di preparazione che hai avuto abbia influito nell’esito della gara?
Fisicamente e spiritualmente stavo bene. Ho dato il meglio di me nel quadrilatero di Londra. Ma in Brasile non voglio avere un’altra delusione. Dobbiamo quindi partecipare ai mondiali, così posso confrontarmi con le migliori della specialità ed arrivare con una preparazione migliore alla prossima edizione delle Olimpiadi. Senza il torneo mondiale è meglio non andare ai giochi. Preferirei in questo caso dedicarmi ad allenare.

Accetteresti una proposta riguardante il pugilato professionale?
Assolutamente no. Io voglio rappresentare il mio paese a livello amatoriale, in questo modo potrò andare ai Giochi di Rio. Ma devo anche ricevere l’appoggio dei diversi enti, se questo non avviene è meglio appendere i guantoni al chiodo.

La Magliocco, dopo aver ricevuto i premi da parte del Comitato Olimpico Internazionale e del Comitato Olimpico Venezolano, si riposerà per un po’ insieme alla sua bimba (Nahomy Antonella), per poi preparsi all’appuntamento a Rio. E chissà che la piccola Magliocco non batta una gigante russa nella finale per l’oro.

Fioravante De Simone

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