Monti contro Statuto dei lavoratori, Camusso (Cgil): “Non sa che fare”

SALERNO – Ira della Cgil dopo che Monti ha criticato lo Statuto dei lavoratori, sostenendo che “alcune disposizioni, pur ispirate all’intento nobile di difendere i lavoratori, hanno contribuito a determinare una insufficiente creazione di posti di lavoro”.

– Questo governo – ha replicato Susanna Camusso – sembra che non ha un’idea di cosa fare per lo sviluppo e la crescita.
Il presidente del Consiglio, ha proseguito la leader Cgil, non avendo “un’idea su nulla”, avrebbe reinventato una logica contro i lavoratori che “hanno già pagato abbastanza”.

– Abbiamo passato cinque mesi tra Palazzo Chigi e ministero del Welfare a discutere di questo e – ha continuato Camusso – mi pare che tutto il mondo abbia dimostrato, compreso quello delle imprese, che quello non era il problema. Adesso non vorrei che qualcuno si reinventasse che, siccome non c’è un’idea su nulla, ci reinventiamo una logica contro i lavoratori. Mi pare che abbiano già fatto abbastanza contro i lavoratori.

Per Camusso quello che si sta attuando è “il peggiore liberismo, quello che ha teorizzato che la disuguaglianza abbia fatto crescere il mondo”.

– Sono quattro anni che il mondo – ha concluso – non sa come uscire dalla crisi determinata esattamente da quella logica lì.

Forte anche la reazione dell’Italia dei Valori: in una nota congiunta, il presidente dell’Idv, Antonio Di Pietro, e il responsabile lavoro e welfare del partito, Maurizio Zipponi, si legge che “le parole di Monti sullo Statuto dei lavoratori sono una provocazione per coprire il totale fallimento della sua politica economica e sociale”.

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