Film su Maometto, Al-Qaeda: uccidere altri ambasciatori Usa

KABUL – Non si placano le violenze e le proteste nel mondo islamico contro il film sul profeta Maometto, prodotto negli Stati Uniti. Al-Qaeda nel Maghreb Islamico ha invitato i musulmani, in particolare quelli che vivono in Algeria, Tunisia, Marocco e Mauritania, a “uccidere gli ambasciatori e i rappresentanti Usa o a cacciarli via, purificando la terra dalle loro oscenità per vendicare” l’onore del profeta Maometto. E’ quanto si legge in una nota di Aqim pubblicata su un sito web jihadista, a una settimana dall’omicidio dell’ambasciatore Usa in Libia, Chris Stevens, sull’onda delle proteste per il film blasfemo su Maometto.
“Ci congratuliamo con i nostri fratelli combattenti musulmani che hanno difeso l’onore del nostro Profeta e diciamo loro: l’uccisione dell’ambasciatore Usa è il miglior regalo che potevate fare a questo governo arrogante e ingiusto”, prosegue il comunicato di Aqim, braccio armato di al-Qaeda nel nord Africa.
Non scende la tensione quindi sul caso del film ‘The Innocence of Muslims’, che ha scatenato le proteste dei musulmani in diverse capitali del Medio Oriente e dell’Asia. Almeno 17 persone sono morte negli scontri scoppiati nei Paesi islamici a partire dalla scorsa settimana sulla scia dell’assalto al consolato Usa a Bengasi.

Fatwa contro attori e registi
Un imam salafita egiziano, Ahmad Fouad Ashoush, ha lanciato una fatwa contro tutte le persone coinvolte nel film, tra cui gli attori e il regista. Lo ha riferito ‘Site’, il sito di intelligence americano che ha scoperto la fatwa del religioso su alcuni forum jihadisti.
“I bastardi che hanno fatto questo film sono miscredenti. Emetto una fatwa e chiedo ai giovani musulmani in America e in Europa di eseguire questo compito, ovvero uccidere il regista, il produttore, gli attori e tutti quelli che hanno aiutato e promosso il film”, ha ammonito Ashoush. “Giovani musulmani – ha aggiunto – date a questa gente ripugnante una lezione tale che la possano capire tutte le scimmie e i maiali in America ed Europa. Possa Allah guidarvi verso il successo”.
Alcuni degli attori hanno dichiarato di essere ignari del soggetto del film i cui dialoghi sarebbero stati in seguito doppiati. “Non c’è stato alcun riferimento a un qualsiasi Maometto o a qualsiasi religione per tutto il tempo che ho trascorso sul set”, ha detto un’attrice georgiana che ha interpretato un ruolo nel film. Intervistata dalla tv georgiana Rustaveli-2, l’attrice si è detta “sicura al 100 per cento che nessuno nel cast e in generale tra gli artisti impegnati nella produzione conoscesse l’obiettivo reale del film”.

Egitto
La Procura egiziana ha disposto il rinvio a giudizio di nove cittadini cristiani copti emigrati negli Stati Uniti, accusati di essere coinvolti nella produzione del film. Tra i nove ci sono anche il regista e il presunto produttore. Le accuse loro rivolte sono offesa al profeta Maometto e istigazione all’odio religioso.

Pakistan
Il Pakistan ha bloccato l’accesso a YouTube a causa della presenza sul sito del trailer del film. Il provvedimento, come riporta l’agenzia d’informazione ‘App’, era stato annunciato lunedì sera dal premier pakistano Raja Pervez Ashraf a seguito delle proteste scoppiate in diverse città del Paese e in cui sono morte due persone. “L’indicazione è stata data dopo che YouTube ha rifiutato di prestare attenzione al consiglio del governo pakistano di rimuovere il film blasfemo dal suo sito”, si legge in una nota del governo di Islamabad. L’accesso alla piattaforma di video-sharing sarà sospeso finché il trailer di ‘The Innocence of Muslims’ non sarà rimosso.