Venerdì di sangue in Pakistan: 17 morti e 187 feriti

PESHAWAR – Venerdì di sangue in Pakistan durante le proteste contro il film su Maometto ‘Innocence of Muslims’. Il bilancio degli scontri fra polizia e manifestanti nel Paese è salito ad almeno 17 morti e 187 feriti, portando così ad almeno 47 i morti registrati finora dall’inizio delle proteste contro il film, compreso l’ambasciatore americano in Libia Chris Stevens, ucciso nell’attacco al consolato di Bengasi. Il governo pakistano aveva dichiarato venerdì festività nazionale, definendolo ‘Giorno dell’amore per il profeta’ e incoraggiando proteste pacifiche. Dodici morti e 82 feriti sono stati registrati a Karachi, cinque persone sono state uccise e 60 ferite a Peshawar e 45 persone sono rimaste ferite a Islamabad.

KarachI
Le manifestazioni più violente si sono verificate a Karachi, nel sud del Paese. Secondo la polizia, alcuni manifestanti armati che partecipavano al corteo di circa 15mila persone hanno sparato contro gli agenti e dato fuoco a due cinema e una banca.

Peshawar
A Peshawar, nel nordovest del Pakistan, la polizia ha sparato sui manifestanti che hanno dato fuoco a tre cinema e alla Camera di commercio, danneggiando negozi e veicoli. Una delle cinque persone morte in città è stata identificata con Mohammad Amir, l’autista che lavorava per una tv pakistana, ucciso quando i proiettili della polizia hanno colpito il suo veicolo parcheggiato vicino a uno dei cinema attaccati.

Islamabad
A Islamabad, infine, ci sono stati scontri fra polizia e oltre 10mila dimostranti in diversi quartieri e anche davanti a un hotel a cinque stelle nei pressi del quartiere delle sedi diplomatiche, dove si trova l’ambasciata americana. Gli agenti hanno usato lacrimogeni. Dei 45 feriti, 28 sono manifestanti e 17 poliziotti.
Il ministero degli Esteri pakistano ha convocato l’incaricato d’affari statunitense a Islamabad, Richard Hoagland, per protestare contro il film. Il Pakistan ha vietato l’accesso a YouTube dopo che il sito web si è rifiutato di rimuovere la clip.

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