Iran: “Se Israele attacca noi rispondiamo”

NEW YORK – L’Iran “risponderà con tutta la forza necessaria” ad un eventuale attacco israeliano. Il rappresentate iraniano all’ Onu, Eshagh Al Habib. risponde al discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla necessità di un ultimatum, una “linea rossa”, al programma nucleare iraniano. “La Repubblica islamica dell’Iran è abbastanza forte da potersi difendere e si riserva il diritto di rispondere con tutta la forza necessaria a qualsiasi attacco”, sottolinea Al Habib.
Il discorso iraniano, che non era previsto, è la “risposta alle accuse del primo ministro israeliano” giovedì pomeriggio davanti all’Assemblea generale dell’Onu, nel quale Netanyahu ha comparato un Iran nucleare ad una “Al Qaida armata di bombe atomiche”. “Per la seconda volta nella storia recente delle Nazioni unite, un disegno immaginario ed infondato è stato utilizzato per giustificare una minaccia ad un membro fondatore dell’Onu”, ha dichiarato Al Habib. Il rappresentante iraniano alle Nazioni unite ha anche ribadito come il programma nucleare di Teheran sia “esclusivamente pacifico ed in piena conformità degli obblighi internazionali”.
Le dichiarazioni del primo ministro di Israele all’Assemblea Onu “non sono nient’altro che le farneticazioni di un responsabile di un regime sionista che sta cercando di approfittare della tribuna delle Nazioni Unite per gettare nel panico l’opinione pubblica mondiale”. Lo ha detto l’ambasciatore iraniano in Italia, Mohammad Ali Hosseini, incontrando i giornalisti in una conferenza stampa. “Gli iraniani non sono preoccupati d’un eventuale isolamento internazionale mi sembra isolato, invece, quel regime che oggi costruisce muri altissimi intorno a sé per separarsi anche fisicamente dal resto del mondo”, ha aggiunto il diplomatico.
Il presidente americano Barack Obama e il premier Israeliano Benyamin Netanyahu “sono totalmente d’accordo” sulla necessità di impedire che l’Iran si doti di armi nucleari, ha reso noto ieri la Casa Bianca riferendo di un colloquio telefonico tra i due leader.
Il discorso del premier Benyamin Netanyahu, che ha esposto un disegno in stile comics di una ‘bomba iraniana’ scatena i commentatori sulla stampa israeliana, che alternano toni ironici ad analisi preoccupate. Tutti ammettono comunque che ‘Bibi’ Netanyahu, con quell’espediente, ha avuto il pregio di evidenziare per le masse un concetto estremamente complesso: ossia il momento in cui i progetti nucleari dell’Iran arriveranno a un punto di non ritorno.
Sotto al titolo ‘Bibi-Boom’ un analista di Yediot Ahronot scrive con sarcasmo che il premier israeliano è tornato a far riferimento alle origini: ossia ai volumetti comics che presumbilmente leggeva nella sua adolescenza trascorsa negli Stati Uniti. Anche Maariv sceglie l’arma dell’ironia quando nota che la ‘linea rossa’ segnata platealmente da Netanyahu si è fermata al 90 per cento di arricchimento dell’uranio: una tappa, che secondo il premier, potrebbe manifestarsi nella prossima primavera “o al massimo nella estate” del 2013. In passato, ricorda beffardo il giornale, Netanyahu e il suo ministro della difesa Ehud Barak avevano avvertito che un attacco alle infrastrutture nucleari iraniane avrebbe potuto rendersi necessario già nell’estate 2012; poi – aggiunge il giornale – hanno spostato la ‘linea rossa’ all’autunno 2012, e adesso “hanno aggiunto altri sei mesi”.