Premier: “Lascerò governo ad altri, Paese più rasserenato e meno rassegnato”

ROMA – “Lasceremo il governo ad altri nei prossimi mesi”. Dopo aver aperto la scorsa settimana alla possibilità di un proprio secondo incarico “se ci fossero circostanze speciali”, il premier Mario Monti durante il Forum della Cooperazione a Milano evoca la scadenza naturale della legislatura e il passaggio di consegne al governo dopo le elezioni. E sottolinea che la sua speranza è che con la cooperazione e “qualche banale principio di gestione interna lasceremo il Paese un po’ meno rassegnato e un po’ più rasserenato”.
Il premier ha anche auspicato che gli italiani diventino intolleranti nei confronti di chi non paga le tasse.
– Mi auguro – ha sottolineato Monti – che si possa un po’ per volta spostare quel fronte di intolleranza che ha caratterizzato tanta parte della recente vita italiana, perché non separi chi è di destra da chi è di sinistra, anche se le differenze possono essere importanti, ma separi essenzialmente due parti: coloro che pagano le tasse, assolvendo quindi ai loro doveri di cittadinanza, e gli altri, perché questo contribuirà, ne sono sicuro, a dare un senso di cittadinanza comune.
Il Professore, secondo il quale l’Italia deve “sentire l’Europa in casa, senza paura”, ha sottolineato come tra gli obiettivi del governo ci sia quello “di smontare nei fatti prima di tutto’’, le contrapposizioni e i pregiudizi fra Nord e Sud dell’Europa che si sono sviluppati a seguito della crisi economica.
Ancora Monti ha detto che “la centralità della cooperazione allo sviluppo dovrà, non appena le condizioni di bilancio lo renderanno possibile essere rafforzata anche sul piano delle risorse”.
– Si tratta – ha aggiunto – di continuare a sviluppare e dare sostanza all’impegno dell’Italia per un sistema internazionale caratterizzato da una comunanza di interessi, ma soprattutto di valori. Fare cooperazione è oggi un imperativo etico di solidarietà, ma è anche, e soprattutto, un investimento strategico in termini di sicurezza nazionale e internazionale, di gestione di flussi migratori, di protezione dell’ambiente, di sicurezza energetica, di promozione di opportunità economico-commerciali per le imprese italiane, di autorevole partecipazione del nostro Paese nei principali fora internazionali e nella gestione dei temi globali’.
Ha assicurato, inoltre, che l’Italia intende continuare a contribuire al Fondo Globale per la lotta all’aids, la tubercolosi e la malaria mettendo in evidenza “le grandi campagne delle Nazioni Unite che il nostro Paese ha profondamente ispirato”. Dunque questa è una battaglia cui “l’Italia intende continuare a contribuire e dalla quale, certamente, non si ritirerà”.
Quanto all’eventualità di un governo Monti-bis il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha detto che “con la legittimità del voto per me va benissimo. Se ha la maggioranza ben venga, è una persona di alto livello. È impossibile governare 5 anni senza una base salda in parlamento che lo sostenga”.
Secondo il presidente di Confindustria “una certa mancanza di incisività di questo governo deriva anche da veti incrociati delle componenti che lo sostengono. Se il presidente Monti si presenta e ottiene il consenso elettorale, democraticamente dobbiamo prenderne atto. Se non siamo in grado di eleggere un governo democraticamente, abbiamo dei problemi”. Squinzi tra le priorità del prossimo esecutivo indica la centralità dell’impresa: “Noi non ci schiereremo ma ne terremo conto, anche i nostri singoli associati come cittadini”.
“Un Governo Monti uno non ci è noto per questo non ci può essere un Monti 2 o un Monti bis”. Così la leader della Cgil Susanna Camusso.
– C’è una stagione giusta per una campagna elettorale – sottolinea Camusso – chi vuole governare si presenti e presenti il suo programma. Siamo in un Paese che ha bisogno di normalità democratica – prosegue – quindi ci devono essere delle candidature, un’offerta politica, a cui seguono il voto dei cittadini.
“Su come sarà il parlamento italiano dopo aprile 2014 nessuno è in grado di fare previsioni”: il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda lo sottolinea rispondendo ad una domanda sulla possibilità di un Monti bis spiegando che tutto “dipenderà dall’esito delle elezioni”.
– Il professor Monti – afferma – ha detto che se in quel momento ci sarà qualcuno che valuta positivamente le sue capacità, il suo ruolo e potrà essere utile al paese è a disposizione. Come altri 20 milioni di italiani.
Giarda ricorda che Monti è senatore ed è “legittimato a ricoprire qualsiasi carica pubblica come qualsiasi cittadino”.

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