Sondaggisti: Lista per l’Italia supera il muro del 20%

ROMA – Una quota di ascolto nel Paese c’è, lo spazio potenziale potrebbe crescere entro breve tempo. Tiene banco anche tra gli analisti la proposta lanciata da Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini, e supportata da Luca Cordero di Montezemolo, di una ‘grande lista civica nazionale’ che chiami a raccolta le energie sane del paese per il Monti-bis. Per sondaggisti ed esperti, l’indicazione di una Lista per l’Italia potrebbe superare in prima battuta il muro del 20%, anche se per fare i conti occorrerà attendere qualche settimana, quando sul tavolo arriverà qualche indicazione concreta per il nuovo contenitore che -parole del leader Udc dalla convention ‘Mille per l’Italia’ che si è tenuta ad Arezzo- dovrebbe collocarsi ‘’tra Pdl e Pd’’ e ‘’alternativo al grillismo’’.
A escludere che quella di Futuro e Libertà e dell’Udc sia un’operazione di plastica facciale, è Renato Mannheimer, direttore dell’Ispo:
– C’è un grande spazio potenziale -spiega- perché sono tanti gli elettori insoddisfatti e delusi, un bacino nel quale pescare. Molto, però, dipenderà da ciò che proporranno Casini e Fini, anche se è ancora presto per dare numeri definiti.
Usa un’immagine del mondo agricolo Nicola Piepoli, presidente dell’Istituto Piepoli:
– Quando le pere sono mature cadono da sé -, spiega, prevedendo che – a suo tempo si farà anche la lista civica nazionale. Casini e Fini si danno da fare, ci vuole un po’ di movimentismo. Ormai è chiaro che sono ottimi soci.
Per Piepoli questa proposta ‘’vale il 20% minimo di mercato elettorale, ma è probabile che non la facciano”.
– Penso che andremo alle urne con le liste attuali e poi si deciderà su Monti, a voto avvenuto. Il premier non si presenterà -aggiunge- perché non ha la tipologia dell’arrivista. E’ però un buon amministratore, e per la gente è questo che conta’.
Maurizio Pessato, della Swg, non ha dubbi sulla consistenza del progetto:
– Era la proposta che doveva uscire -spiega- dopo una lunga gestazione. C’è stato il Terzo Polo, ora sta prendendo forma l’alternativa al tradizionale bipolarismo. In un’ipotesi del genere, Casini fa pesare il suo sostegno a Monti, offerto dall’inizio al premier e senza la minima indecisione o ripensamento. L’idea di poter utilizzare una disponibilità di Monti è coerente con il loro progetto.
Quanto vale?
– La coalizione di centro -sottolinea Pessato- era stata valutata a quota 20%, ed è un’opzione che esiste anche oggi. Per dare numeri certi, però, bisognerà vedere chi ne farà parte. E in che forma. Ma l’area c’è, e pure il mercato potenziale che potrebbe conquistare. Molto -rimarca l’esperto- dipenderà dal passaggio della legge elettorale, dall’incanalarsi delle primarie del Pd e, dall’altra sponda politica, l’incognita del Cavaliere che prima si fa vedere e poi si nasconde.
Una cosa sembra certa: ‘’Gli attori non hanno tanto tempo, entro dicembre i giochi saranno fatti’’.
– Un dato puntuale su lista Fli-Udc pro-Monti non lo stiamo ancora testando perché deve ancra consolidarsi -spiega Luca Comodo, direttore del dipartimento politico di Ipsos- siamo però al lavoro per capire potenzialmente che livello di ascolto potrebbe avere una proposta del genere da parte dell’elettorato. Alcune prime indicazioni in questo senso, potremo darle già questa sera.
Guarda con attenzione a questo cantiere aperto anche Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research.
– Non abbiamo ancora testato questa possibilità – spiega – ma il problema non è nascondersi dietro l’agenda di Monti. Più che un messaggio politico, la proposta di Casini e Fini potrebbe sembrare all’elettorato come un modo di mantenere la propria posizione politica. E in questo momento -conclude- la gente desidererebbe progetti concreti piuttosto che studi di posizioni politiche da prendere.