L. elettorale, Bersani: Calderoli media? Dubbi già da nome

ROMA – “Il nome stesso mette qualche dubbio in proposito. Sono molto molto cauto da una proposta con quella firma”. Pier Luigi Bersani, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il premier Mario Monti, esprime la contrarietà del Pd alla bozza di riforma elettorale proposta dall’ex ministro leghista. Bersani avverte dai rischi di un sistema elettorale che impedisce di definire alle elezioni un chiaro vincitore. “La balcanizzazione del sistema politico non porta a soluzione di governissimo ma la palude porta alla palude. Noi chiediamo che la sera delle elezioni si deve sapere chi governa”.
“Monti a cominciare dalle dichiarazioni a New York non è estraneo alla prospettiva che l’Italia deve essere un paese normale, non figlio di un Dio minore ma della democrazia europea. A Monti – sostiene il segretario Pd – non sfugge che per rassicurare il mondo l’Italia deve mettersi nel solco di una normale democrazia. E chiaramente in questa direzione Monti può dare una mano”

La bocciatura di Casini
Anche Casini boccia la mediazione di Calderoli: “Mi sembra confusa. Io non l’ho vista ma dice Cesa che non va bene”. Roberto Calderoli si era rivolto al Pd nell’auspicare che vada a buon fine la sua proposta di mediazione. “Una cosa è certa: chi ci starà a voler cambiare la legge elettorale, bene. Chi non ci sarà si assumerà la responsabilità in maniera chiara. Se il Pd vuole isolarsi – aggiunge – fatti loro. Oggi il testo sarà presentato sotto forma di documento e i paletti che ci sono se il testo verrà adottato, non consentono poi di fare un’altra legge. La legge sarà quella”.

Pdl: summit a via dell’Umiltà
Si è tenuto nel pomeriggio a via dell’Umiltà, intorno alle 17, una riunione dello stato maggiore del partito a cui hanno preso parte sia i dirigenti ex An che quelli provenienti da Forza Italia. Sul tavolo diverse le questioni da affrontare, dalle tensioni interne al partito con le minacce di scissione da parte degli ex An, allo scandalo dei fondi alla Regione Lazio e le modifiche alla legge elettorale. Successivamente lo stato maggiore pidiellino si è ritrovato a Palazzo Grazioli per incontrare Silvio Berlusconi che ha fatto rientro in giornata nella capitale. La giornata sarà comunque caratterizzata da una serie di riunioni iniziate, per quanto riguarda gli ex An, già nella serata di martedì con un primo giro di tavolo tra i colonnelli di via della Scrofa per fare il punto della situazione su possibili scenari futuri.

Vizzini: “Bozza Calderoli va convertita in testo”
“Non do un giudizio di merito ma dico che la proposta di Calderoli non è tecnicamente un testo che può essere votato come testo base, per votare io devo avere dei documenti che siano passibili di voto”, dunque quella bozza deve diventare un articolato e “dubito che questo sia un lavoro che si può fare in un pomeriggio”, almeno, “mi dicono anche i tecnici degli uffici che è umanamente difficile”. Così il presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Carlo Vizzini, parlando della legge elettorale. Dunque, non è detto che oggi si voti un testo base, ma è possibile che, se ci fosse intesa tra i gruppi, venga votata una “manifestazione di intenti su alcuni punti” mettendo poi un termine per la conversione di quei punti in articolato. Ora, spiega Vizzini parlando ancora della bozza Calderoli, “stiamo lasciando su questi principi il tempo alle forze politiche di farsi un’idea”. Qualora non ci fosse accordo tra le parti in campo Vizzini fa sapere che deciderà come procedere dopo aver sentito il presidente Schifani.

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