L. Stabilità, 10 miliardi per ‘stop’ aumento Iva

ROMA  – Clima nervoso in Consiglio dei ministri impegnato a varare la legge di stabilità che ieri, nel pomeriggio, è stata illustrata dal governo alle parti sociali: per rastrellare 10-12 miliardi da destinare all’economia reale, il Tesoro ha proposto una serie di tagli dolorosi a Regioni ed Enti locali nonchè a diversi ministeri, in particolare alla Sanità, dove la sforbiciata raggiungerebbe il miliardo e mezzo. Inevitabili i malumori e le trattative con il ministro Renato Balduzzi in prima linea a difendere il proprio budget.
In arrivo anche la Tobin tax, che colpisce le transazioni finanziarie, di cui si discuterà al prossimo Consiglio europeo. Il governo, alle prese con i conti pubblici, interviene anche sull’Imu delle attività commerciali di Onlus e Chiesa. Dopo la bocciatura del Consiglio di Stato ha deciso di non modificare il ‘’regolamento’’ ma la legge primaria, integrandola con i criteri definiti per identificare, caso per caso, le diverse tipologie nelle quali le attività non saranno considerate no profit e quindi dovranno pagare l’Imu. Sul fonte della Legge Finanziaria, degli 11,6 miliardi di interventi, la voce più onerosa è quella, di 6,5 miliardi, destinata ad evitare l’aumento dell’Iva dal primo luglio 2013, che sarebbe una sciagura per la già fiacca domanda interna.
Il Tesoro, su indicazione del premier Mario Monti, ha proposto di destinare altri 3,5 miliardi all’economia reale: in particolare si vuole rifinanziare la defiscalizzazione dei salari di produttività (1.670 milioni nel 2013 e 526 milioni nel 2014), indispensabile per supportare il patto tra le parti sociali sulla produttività; inoltre altre risorse andrebbero alla ricostruzione delle zone colpite dal sisma dell’Emilia, anche questa una boccata di ossigeno al Pil, nonchè  al finanziamento della Cassa integrazione in deroga.
Incontrando sindacati e imprese il ministro Vittorio Grilli ha annunciato un fondo per gli esodati. Il problema è quello di trovare risparmi per una identica quantità di miliardi, perchè nel 2013 è impensabile ‘sforare’ e non raggiungere il pareggio di bilancio impostoci dalla Bce. Nelle bozze presentate dal ministro Grilli ci sono dei tagli lineari alle Regioni per un miliardo (che si aggiunge all’identico intervento di giugno), nonchè una serie di risparmi nella pubblica amministrazione (stop all’acquisto di auto, agli affitti, ecc), alcuni assai dolorosi perchè intaccano gli stipendi dei dipendenti: i giorni di permesso per assistere i genitori disabili (secondo la legge 104) saranno retribuiti al 50% e non verrà pagata l’indennità di vacanza contrattuale. Misure che certo colpiranno i consumi interni e su cui i sindacati hanno alzato la voce, con Susanna Camusso che ha minacciato lo sciopero generale. E ha fatto sentire forte il proprio ‘’no’’ il ministro Renato Balduzzi davanti al taglio di 1,5 miliardi alle Asl, che dovranno risparmiare nell’acquisto di beni e servizi (dalle siringhe alle mense degli ospedali). Sono tagli, ha detto il titolare della Sanità, ‘’insostenibili’’ visto che si sommano a quelli dello scorso giugno. La novità principale è poi l’introduzione della Tobin tax che colpisce le transazioni finanziarie (e non quindi le rendite); verrà decisa a livello continentale nel prossimo Consiglio europeo e su esse il governo italiano era stato finora prudente.

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