Terzi: “Nei valori comuni la forza per tornare a crescere”

WASHINGTON – “Una profonda convinzione nei valori della solidarietà, dell’integrità e del duro lavoro ha portato i nostri antenati a migrare verso la terra della libertà, l’America. Un orgoglio forte, che resiste in una grande tradizione, che vogliamo preservare e tramandare ai nostri figli”. Così il Ministro degli Esteri Giulio Terzi, che sabato scorso ha partecipato al Gala della Niaf a Washington. Un “ritorno” atteso, quello di Terzi, che per la prima volta ha partecipato al galà in rappresentanza del Governo italiano, invece che da ambasciatore.
– Mi piace venire qui, e quest’anno più che mai – ha esordito il Ministro -. I premiati NIAF – ha aggiunto – provengono da ogni estrazione sociale: essi rappresentano la parte migliore dell’America e dell’Italia e incarnano i nostri forti legami di amicizia.
Legami, ha proseguito, che “si rafforzano ogni anno e che possono aiutarci ad affrontare una delle peggiori crisi finanziarie mai avvenute”. Il governo italiano, ha ricordato Terzi, “non ha perso tempo” e ha “promulgato riforme strutturali per alleviare l’indebitamento, liberare i mercati, e far ripartire la crescita”. In questo modo, “l’Italia ha garantito il proprio impegno, rinnovando la propria leadership nel grande progetto di integrazione europea”. In questo senso, “la fiducia nel ruolo che l’Italia ha in Europa si traduce in una maggiore considerazione del ruolo che il Paese ha nei rapporti di partenariato transatlantico. L’America può ora guardare l’Italia non solo come al suo migliore amico e alleato, ma anche come ad un amico molto influente in Europa. Un partner come l’Italia, economicamente sostenibile e politicamente stabile, non può che essere una preziosa risorsa per l’America. Perché quando si tratta dei nostri valori condivisi, dei nostri interessi comuni e del credere fermamente nella libertà, l’Italia e l’America saranno sempre uniti”
Terzi ha quindi parlato della trasformazione in atto sulle coste meridionali del Mediterraneo.
– Venti di cambiamento hanno attraversato il Medio Oriente – ha detto -. Popoli oppressi hanno scosso il giogo della tirannia e dell’ingiustizia e stanno marciando verso la propria autodeterminazione politica. È nostra responsabilità politica lavorare insieme a loro. La società del Medio Oriente ha il diritto di cogliere questo momento per godere di prosperità e libertà. Sul fronte interno così come all’estero, dovremo proseguire il nostro corso con determinazione, guidati dai nostri valori, dal senso di integrità che abbiamo imparato dai nostri genitori e da un fondamentale rispetto per i diritti umani.
Quindi ha aggiunto:
– Quando ho ricevuto il vostro invito a rappresentare il Governo italiano, sono stato particolarmente felice perché ho capito che l’invito era in gran parte dovuto ai miei sforzi nel promuovere la lingua e la cultura italiana negli Stati Uniti. In questo sforzo – ha sottolineato Terzi – ovviamente non sono solo. Quindi vorrei ringraziare i tanti amici che sono qui questa sera, e le molte organizzazione, e la NIAF in particolare, che hanno mirabilmente sostenuto questo impegno. patrimonio del mio paese – ha aggiunto – è, in un certo senso, una “risorsa naturale”. Da quando ho assunto questo incarico, la mia luce-guida è stata quella di mettere la cultura in primissimo piano nella politica estera italiana. Con questo spirito abbiamo lanciato l’Anno della cultura italiana negli Stati Uniti nel 2013, con un programma impressionante di eventi nelle arti, nella letteratura e nella scienza.
Terzi ha quindi ringraziato “di cuore il presidente Obama per l’onore che ci ha fatto menzionando tale iniziativa nel proclamare il Columbus Day, e il Segretario di Stato Clinton per il suo sostegno. Ha anche sottolineato l’importanza di Expo Milano 2015, dove ci si aspetta una forte partecipazione americana.
– Quando parlo di cultura, – ha detto ancora il Ministro – penso alla comune identità, che ci rende tutti così orgogliosi di dire che siamo italiani. Una profonda convinzione nei valori della solidarietà, dell’integrità e del duro lavoro, che ha portato i nostri antenati a migrare verso la terra della libertà, l’America. Un orgoglio forte, che resiste in una grande tradizione che vogliamo preservare e tramandare ai nostri figli. Uno spirito creativo e un senso di appartenenza a ciò che di meglio l’Italia incarna. E, vorrei aggiungere, una ferma determinazione a preservare e migliorare l’importanza dei rapporti euro-atlantici negli affari mondiali. Pensate della cultura italiana come un meraviglioso, maestoso albero – ha detto ancora Terzi -. È radicata nel terreno fertile dell’illuminismo italiano, che ha influenzato anche i padri fondatori dell’America. Si alimenta con le antiche tradizioni della nostra penisola. Si ispira all’ideale del Rinascimento, al coraggio e alla visione di uomini come Garibaldi e Mazzini, che hanno raccolto le grida di libertà e la voglia di emancipazione”, valori che “hanno sostenuto il presidente Lincoln nei suoi sforzi per “salvare l’Unione”. Vogliamo aiutare questo albero a crescere”.
Il ministro ha quindi affermato che come cittadino italiano e come ministro degli Esteri, auspica che la congiuntura economica attuale, così difficile per molte persone, possa essere presto alle nostre spalle.
– Non ho dubbi sul fatto che attraverso decisioni intelligenti, spirito di sacrificio, e duro lavoro, ce la possiamo fare – ha sottolineato -. Unendo gli sforzi, possiamo fare del domani una nuova era di ripresa economica in grado di soddisfare le aspettative di occupazione per i giovani. Ci troviamo in un momento molto particolare della storia. Dalla fine della guerra fredda, nessun momento è stato così di transizione come quello che stiamo vivendo oggi: una crisi economica che mette in discussione i fondamenti stessi di un sistema che abbiamo pensato incrollabile; la ricerca di una nuova identità politica da parte di popoli stanchi di una leadership corrotta e oppressiva; l’ascesa di nuove grandi potenze con culture profondamente diverse. In questa nuova realtà, la scelta giusta richiede un sofisticato equilibrio di coraggio e prudenza, richiede risolutezza nell’agire e disponibilità ad ascoltare. Proprio quelle qualità – ha concluso – che sono il frutto dei nostri valori comuni.

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