Tensione Francia Germania, Merkel: “Ue intervenga sui bilanci”

BERLINO – Bilaterale Angela Merkel-Francois Hollande prima del vertice Ue a Bruxelles di ieri. Nelle ultime ore, infatti, sono riemerse le tensioni fra Francia e Germania sull’unione bancaria e sull’unione di bilancio.
E sulla questione il presidente francese, al suo arrivo nella capitale belga per partecipare alla colazione dei capi di Stato e di governo aderenti al Partito socialista europeo, ha detto che è l’unione bancaria – e in particolare la supervisione unica da approvare “entro la fine dell’anno” – la questione dominante al vertice Ue di Bruxelles.
“Il tema del consiglio non è l’unione di bilancio, è l’unione bancaria – ha chiarito – dunque, la sola decisione che dobbiamo prendere, di fatto confermare, è l’attuazione dell’unione bancaria di qui alla fine dell’anno e in particolare la prima tappa, che è la supervisione bancaria”.
Nella mattina di giovedì, infatti, al Bundestag, la cancelliera tedesca ha ribadito l’idea della Germania di proseguire su una maggiore integrazione nel campo del bilancio, dando all’Ue potere di veto sui budget nazionali.
Affidare al Commissario europeo per gli affari economici un diritto di veto sui bilanci nazionali. Questa la proposta difesa dalla cancelliera, già avanzata dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. “Abbiamo compiuto buoni progressi in materia di rafforzamento della disciplina fiscale con il fiscal Pact – ha affermato Merkel al Bundestag – ma siamo dell’avviso, e parlo a nome di tutto il governo tedesco, che potremmo compiere un nuovo passo avanti dando all’Europa veri diritti di intervento nei bilanci nazionali”. La Merkel si è detta consapevole del fatto che molte altre nazioni europee sono ostili a tale idea, ma questo – ha sottolineato – “non cambia il fatto che la sosterremo con forza”.
Merkel ha proposto inoltre la creazione di un fondo di solidarietà per sostenere i Paesi europei che hanno bisogno di riforme strutturali per superare la crisi. Questo introdurrà “un nuovo elemento di solidarietà” nell’unione monetaria, ha detto nella sua dichiarazione al governo poco prima di partire per Bruxelles per il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea.
L’unica condizione per accedere a questi fondi sarebbe quella di impegnarsi a chiudere gli accordi delle riforme europee vincolanti per aumentare la loro competitività. Inoltre, i parlamenti nazionali devono approvarlo. Questo nuovo fondo potrebbe essere alimentato dalla tassa prevista sulle transazioni finanziarie.
Merkel ha inoltre ribadito che, nonostante le difficoltà, la Grecia deve restare nella zona euro nell’interesse non solo di Atene, ma di tutti i membri della moneta unica e dell’Unione europea. “Vorrei che la Grecia rimanesse nella zona euro”, ha detto Merkel riscordando che il Paese ellenico deve svolgere tutte le riforme concordate e sottolineando che i progressi compiuti da Atene e quelli ancora da compiere sono “due facce della medaglia. Il governo greco e molti all’interno dell’economia e della società hanno una forte volontà di cambiare”.
Quanto alla Spagna, la cancelliera ha sottolineato come il governo di Mariano Rajoy è l’unico che deve decidere se chiedere il piano di salvataggio europeo. La Spagna è l’unica che può dire se fare appello al meccanismo europeo di stabilità (ESM), perché ha bisogno di un ulteriore sostegno oltre ai 100.000 milioni di euro offerti alle banche in sofferenza, ha sottolineato la Merkel al governo poco prima di partire per Bruxelles per il Consiglio europeo dei capi di stato e di governo dell’Unione europea. “La decisione è solo della Spagna se hai bisogno di aiuto e quanto”, ha spiegato Merkel, ricordando che il rapporto ufficiale sulle esigenze di ricapitalizzazione delle banche spagnole è ben noto.