Fornero: “Per gli accordi con Brasile, Messico, Cile e Perù non ci sono soldi”

ROMA – L’Italia non ha i soldi per stipulare le convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con Cile, Perù, Ecuador e Messico, né per rinnovare l’accordo con il Brasile. questa, in sintesi, la risposta del Ministro del Lavoro Elsa Fornero all’interrogazione presentata in merito dai deputati Pd Gino Bucchino e Fabio Porta.
Una risposta che non ha sorpreso più di tanto i due parlamentari che, nella loro interrogazione, aveva ricordato come il sistema di tutela previdenziale a favore dei connazionali residenti all’estero costruito nel corso degli anni dall’Italia non fosse completo perché numerosi Paesi di emigrazione italiana erano rimasti esclusi.
In particolare, Bucchino e Porta avevano ricordato al Ministro del Lavoro che sono decine di migliaia gli italiani residenti in Paesi dell’America Latina non convenzionati e i cittadini di questi Paesi che risiedono in Italia. La consistente presenza di cittadini italiani in quei Paesi e di cittadini di quei Paesi in Italia imporrebbe, se lo si ritiene un dovere di un Paese civile, la stipula di convenzioni bilaterali di sicurezza sociale in modo da favorire il perfezionamento del diritto alla agognata e necessaria pensione (ancorché di piccolo importo).
Fornero ha risposto che sono emerse problematiche di complessa soluzione che riguardano, in particolare, la difficoltà di quantificare con certezza tutti gli oneri finanziari derivanti da tali accordi e la relativa incidenza sul bilancio dello Stato.
Nella sua risposta, il Ministro sottolinea inoltre che dall’istruttoria effettuata presso il Ministero degli Esteri, Paese per Paese, si è constatato che per lo svolgimento delle funzioni di amministrazione relative alla ratifica degli accordi internazionali vi è stata una crescente riduzione dei fondi assegnati e delle disponibilità finanziarie connesse alla difficile congiuntura economica con una conseguente esigenza di contenimento della spesa pubblica.
“In altre parole – commentano i due deputati – i Ministeri competenti per la stipula delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale fanno sapere che per la tutela dei diritti previdenziali dei nostri connazionali residenti all’estero non ci sono più soldi ed è quindi impossibile, allo stato attuale delle cose, avviare i relativi negoziati con i Paesi interessati. I nostri connazionali quindi, anche se hanno versato contributi in Italia, non potranno avere una pensione italiana e rischiano inoltre di non perfezionare il diritto alla pensione del Paesi di residenza”.
In realtà, secondo i parlamentari del PD Bucchino e Porta, “si tratta di stabilire delle priorità e trovare quindi i fondi necessari. È evidente che anche questo Governo, come i Governi di centrodestra che lo hanno preceduto, ritiene che i legittimi diritti e le aspettative degli italiani residenti all’estero – in particolare di quelli che hanno la “sfortuna” di vivere in Paesi non convenzionati- non sono prioritari e, quindi, non possono essere soddisfatti”.

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