Monte S.Giovanni Campano

Monte sta a indicare il fenomeno dell’incastellamento, quando le invasioni barbariche costrinsero le popolazioni a rifugiarsi in luoghi alti, più sicuri e protetti; San Giovanni deriva dal monastero benedettino del VI secolo dedicato ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista; Campano è l’aggettivo derivante da Campagna, una delle province dello Stato Pontificio cui apparteneva il borgo, aggiunto nel 1872 per non confonderlo con l’altro Monte San Giovanni esistente nel Lazio.

La Storia
VI sec. d.C., i Benedettini fondano il monastero dedicato ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista.
XI sec., viene edificato il castrum, ma bisognerà aspettare il 1018 per leggere per la prima volta, in una pergamena, il nome del castello Montis S. Ioannis.
1157, il conte Adinolfo d’Aquino acquista per permuta da Adriano IV, l’unico Papa inglese della storia, il castello accettando le condizioni di vassallaggio: nasce così nel 1159 il feudo di Monte San Giovanni.
1186, compare per la prima volta in un documento il nome della chiesa di Santa Maria della Valle.
1244-45, nel castello paterno è tenuto prigioniero dai fratelli San Tommaso d’Aquino al fine di distoglierlo dalla vocazione religiosa.
1443, il marchese d’Avalos sposa Antonella dei Conti d’Aquino, marchesa di Pescara, ottenendo il Feudo del borgo.
1495, il castello è espugnato per la prima volta, a causa dell’impiego delle bocche da fuoco che fanno la loro apparizione in Italia; le truppe del re di Francia Carlo VIII, alla conquista del Regno di Napoli, distruggono il borgo facendo oltre 700 morti.
1568, Papa Pio V eleva il feudo a ducato.
1595, Monte San Giovanni torna sotto la diretta autorità del Pontefice, che liquida il duca Alfonso d’Avalos d’Aquino con 160 mila ducati.
1632, il 28 marzo arriva la miracolosa statua della Madonna del Suffragio, dono del Papa Urbano VIII, oggetto di straordinaria devozione da parte della popolazione.
1842, Papa Gregorio XVI eleva il borgo a rango di Città.
1867, il luogo è teatro di uno dei più violenti scontri tra forze pontificie e garibaldini, i quali lasciano sul terreno 23 morti.

Il prodotto del borgo
Notevoli sono i prosciutti e gli altri prodotti di norcineria. Da considerare anche l’olio extravergine d’oliva, essendo Monte San Giovanni inserita nel circuito delle Città dell’Olio, e i formaggi ovini e caprini.

Il piatto del borgo
Sagne e fagioli sono forse il piatto più tradizionale, insieme ai caratteristici fedelini, sottilissime fettuccine al ragù. La fama godereccia del territorio si traduce anche in fettuccine alla ciociara, nella bruschetta cappuccina e nella garofolata, vale a dire involtini di carne di pecora ripieni di chiodi di garofano e altre spezie.

La Scheda del Borgo
Come si raggiunge
A1 Milano-Napoli, uscita Frosinone poi SS dei Monte Lepini direzione Sora, uscita Casamari.

In treno:
Linea Roma-Napoli via Cassino, stazione FS Frosinone, autobus Frosinone-Sora, fermata Porrino, circolare urbana per il borgo.