Colombia, le Farc annunciano due mesi di tregua

L’AVANA – Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia hanno aperto nel migliore dei modi il processo di negoziazione con il governo di Bogotà che ha vuto inizio ieri a L’Avana. Il cessate il fuoco avrà validità da oggi fino al venti gennaio. La notizia è stata annunciata da Ivan Márquez, il principale negoziatore tra le fila rivoluzionarie, prima di prendere parte insieme al resto del gruppo dei delegati alla fase due dei colloqui di pace. Il Palacio de Convenciones dell’Avana è stato scelto come luogo per ospitare le negoziazioni, dopo un primo giro di colloqui tenutosi l’ottobre appena trascorso a Oslo, in Norvegia.
La tregua prevede l’arresto immediato di tutte le azioni militari e di tutti le tipologie di atti di sabotaggio. Il governo colombiano, presieduto dal presidente Juan Manuel Santos, per il momento non ha fornito risposta alcuna all’apertura delle Farc, e Márquez ha evitato di rispondere alle domande dei giornalisti.
La decisione delle Forze Armate, spiega il negoziatore, è “tesa a rafforzare il clima di comprensione necessario alle parti per iniziare un dialogo”.
Solo alcuni giorni fa il governo colombiano si era rifiutato di considerare un cessate il fuoco nel periodo in cui fossero in corso i colloqui di pace.
Non è stato fissato un percorso preciso che possa portare all’intesa definitiva, ma entrambe le parti in causa si sono dimostrate pienamente d’accordo sul fatto che il traguardo tanto agognato possa essere raggiunto nel giro di mesi, e non di anni. I negoziati, risultato di sette mesi di incontri segreti all’Avana, seguono diversi tentativi falliti di mettere fine al conflitto negli ultimi anni. Dieci anni fa ci fu il fallimento dell’ultimo negoziato voluto dall’amministrazione di Andrés Pastrana (1998-2002). La guerra interna tra gruppi ribelli e governo colombiano dura ormai da quasi mezzo secolo.
G.D.R.

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