Berlusconi insiste: si va verso Fi-An

ROMA – Nonostante le colombe gli avessero consigliato – prima di annunciare il nuovo soggetto politico – di aspettare non solo il risultato del ballottaggio tra Bersani e Renzi ma, soprattutto, le primarie di Angelino Alfano, Berlusconi non ha voluto sentire ragioni e così, salvo colpi di scena, giovedì dovrebbe arrivare l’ormai attesa ‘ridiscesa’ in campo alla guida di una nuova Forza Italia. Luogo e modalità sono ancora top secret, ma c’è chi parla di Milano (il Cavaliere è ad Arcore dove ha incontrato Ignazio La Russa) per una sorta di revival del predellino.
Quello che è certo è che il Cavaliere ha dato mandato di ‘mettere in moto’ la macchina organizzativa in vista proprio di giovedì. In forse almeno fino a metà settimana dunque anche la sua presenza nella Capitale quantomeno fino a domani pomeriggio visto che questa sera l’ex capo del governo ha in programma una cena per definire gli ultimi dettagli.
L’idea di imprimere una ulteriore accelerazione ha avuto come effetto immediato quello di generare ancora di più il caos in quel che rimane del Pdl. Al di là dei deputati che per tutto il pomeriggio in Transatlantico canticchiavano l’inno di Forza Italia, le preoccupazioni sul futuro sono moltissime così come tanti sono gli scenari da prendere in considerazione. Il ritorno sulla scena del Cavaliere, del resto, manda di fatto in soffitta le primarie su cui in realtà nessuno sperava più di tanto e mette ancora più nell’angolo il segretario del Pdl Angelino Alfano.
In realtà la nuova Fi a cui sta lavorando il Cavaliere e che dovrebbe partire con la costituzione di gruppi alla Camera e al Senato prevede una massiccia presenza di big azzurri a partire proprio dall’ex Guardasigilli. Ecco perchè la decisione di bruciare le tappe non è piaciuta a quanti consigliavano prudenza all’ex capo del governo. L’idea infatti di ‘imbarcare’ di nuovo molti esponenti di spicco del Pdl provenienti da Forza Italia – è uno degli scenari prospettati al Cavaliere – rischia di depotenziare già in partenza l’effetto sorpresa. Qual è la novità – avrebbero obiettato in diversi all’ex capo del governo – se poi presentiamo le stesse facce? Ecco perchè la strada doveva essere un’altra e cioè lasciare che Alfano si tenesse il Pdl e dopo le primarie lanciare il nuovo soggetto politico.
Un ritorno in campo del Cavaliere con una riedizione di Forza Italia porta di fatto ad una separazione dagli ex An. Argomento che l’ex capo del governo ha discusso a quattr’occhi con Ignazio La Russa ad Arcore dove Berlusconi ha ricevuto per il tradizionale pranzo del lunedì i figli e i vertici delle sue aziende, da sempre contrari ad un suo rinnovato impegno in prima linea. La strada dunque sembra quella di ritornare al vecchio schema e cioè da un lato Forza Italia e dall’altro An con Giorgia Meloni a fare da capofila. C’è infine chi lavora in extremis per evitare la scissione ipotizzando come soluzione la possibilità che tutto il gruppo dirigente, Alfano in testa, rassegni le dimissioni nelle mani del Cavaliere in modo che lui possa procedere alla nomina di un nuovo gruppo dirigente. Soluzione però che l’ex capo del governo non sembra disposto a prendere in considerazione.

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