Siria, ok Nato ai Patriot in Turchia

BRUXELLES – A scopo “puramente difensivo e non a supporto di una no-fly zone” la Nato ha approvato il dispiegamento in Turchia di missili Patriot, da installare vicino al confine con la Siria per contrastare la minaccia proveniente dal conflitto che sta insanguinando il paese arabo.
“Stiamo con la Turchia nello spirito di una forte solidarietà. A tutti coloro che volessero attaccare la Turchia diciamo: ‘Non pensateci nemmeno!’”, l’avvertenza pubblicata su Twitter dal segretario generale dell’Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, al termine del vertice di ieri a Bruxelles tra i ministri degli Esteri dei Paesi membri dell’Alleanza atlantica. Rasmussen ha sottolineato che il dispiegamento del sistema missilistico, che oltre ai Patriot include radar e altri equipaggiamenti, non sarà comunque un primo passo verso una ‘no-fly zone’ sul territorio siriano, o verso un’operazione offensiva contro Damasco.
Fonti ufficiali, ovviamente anonime, hanno spiegato che i Patriot saranno programmati in modo da intercettare solo eventuali colpi siriani in entrata nello spazio aereo turco.
Va ricordato che lo scorso 21 novembre Ankara aveva chiesto alla Nato di rafforzare le sue capacità di difesa per il timore che il conflitto siriano potesse estendersi al territorio turco. La Nato aveva già assicurato che alla Turchia sarebbe stata garantita l’assistenza necessaria.
La scelta della Nato, ha sottolineato Rasmussen, “potrebbe aiutare ad allentare le tensioni sul confine, attraverso il quale decine di migliaia di rifugiati siriani sono fuggiti negli ultimi mesi, e che è emerso come punto di transito cruciale per le armi trafficate dai ribelli anti-Assad”.
Il segretario generale ha spiegato che “i dettagli del dispiegamento e del numero di batterie per la Turchia sono ancora da definire”. È all’opera un team congiunto che valuterà i possibili siti in cui posizionare i Patriot. I parlamenti tedesco e olandese devono ancora approvare l’operazione, in cui sarebbero coinvolte alcune centinaia di soldati. Il dispiegamento, aveva fatto sapere nel primo pomeriggio Rasmussen, potrebbe avvenire nel giro di “poche settimane”.

Lavrov: “Dalla Siria
colpi accidentali”
Ieri a Bruxelles era presente anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che, intervenendo sull’argomento, ha dichiarato: “Non stiamo cercando di interferire con il diritto della Turchia” a difendersi “stiamo solo dicendo che la minaccia non dovrebbe essere sopravvalutata”. Secondo Lavrov i colpi di artiglieria giunti in passato dalla Siria, colpendo la Turchia, “sono stati accidentali”. Il ministro russo ha poi ammonito che “il conflitto è sempre più militarizzato”. “Più armi nella zona, – ha proseguito – possono solo aggiungere altri problemi”. G.D.R.