Cgie, Cretti, presidente della Fusie, incontra il nuovo Direttore di Rai World

ROMA – Piero Corsini è il nuovo direttore di Rai World, la rete che sostituirà Rai Italia. In attesa della formalizzazione del suo incarico, che avverrà solo il 17 dicembre prossimo con la presentazione del piano industriale, Corsini – cresciuto in Rai con Gianni Minoli a Rai Educational, fino alla nomina responsabile di Rai Storia – ha incontrato informalmente Giangi Cretti, membro della Commissione Informazione del Cgie e presidente della Fusie

– Mi ha parlato delle sue intenzioni, che comunque dovranno fare i conti con le risorse che saranno a sua disposizione – ha spiegato Cretti.

Nessuna cifra da Corsini, che ha però assicurato che avrebbe “abbastanza per realizzare un palinsesto che non sia solo un assemblaggio di trasmissione già fatte, ma anche programmai autoprodotti per Rai Italia”. Sì, perché, “al momento non ci sarà alcun cambiamento nome: come dire che Rai World sarà la struttura “cappello” del canale Rai Italia”.

– Questi progetti, ovviamente, richiedono del tempo – ha detto Cretti -, quindi non ci sarà nessuna novità immediata. In ogni caso l’obiettivo non è avere un target di riferimento, ma produrre programmi che tengano conto di diversi pubblici, sia per età che per continente.

Sull’annosa questione dei fusi orari, Corsini ha confermato che “è solo un problema tecnico” e che quindi proveranno a risolverlo.

– Sono fortemente intenzionati a sottotitolare i programmi, ma quasi sicuramente sarà un servizio a pagamento che verrà attivato a chi lo chiederà.

Tra i programmi del nuovo direttore anche un ulteriore canale.

– Si chiamerà Rai World Premium – ha riferito Cretti – che sarà a pagamento e sarà dedicato alla fiction. Da questo canale saranno esclusi i cartoni animati e tutti i programmi sportivi, per i quali, tra l’altro, non hanno i diritti.

Dunque rimane la questione-oscuramento.

– Il punto – ha detto Cretti, riferendo quanto confermatogli da Corsini – è che i diritti sono impagabili non perché costano troppo, ma perché chi li possiede non li vuole vendere a tutti.

Il nuovo direttore gli ha infine confermato che “prenderà contatto con i rappresentanti degli italiani all’estero per istaurare un rapporto e avere un feedback di quanto fatto, man mano” e che “sono consapevoli delle nuove esigenze legate alle nuove mobilità, che intendono considerare in una programmazione ponderata”.

Rai World, si legge sul sito Rai, “nasce con una missione innovativa di Servizio pubblico, destinato a rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo” e dunque si propone di “sostenere e promuovere, attraverso il bouquet dei canali che distribuisce e produce, la conoscenza del nostro Paese attraverso i suoi avvenimenti, la sua storia, la cultura, l’economia insieme alle tradizioni, i costumi, i grandi appuntamenti e la valorizzazione del grande patrimonio artistico di cui l’Italia dispone”.

La sua proposta editoriale è rivolta “al vasto pubblico dei telespettatori appartenenti alle comunità di connazionali che da molti anni vivono nei diversi Continenti, ai tanti italiani che viaggiano per turismo e lavoro, agli operatori residenti all’estero, agli stessi italiani che guardano con crescente attenzione alle bellezze inesplorate del nostro Paese, e, infine, a quella vasta platea di viaggiatori comunque interessati all’Italia anche se non parlano la nostra lingua”.

Rai World intende operare in tutti i continenti “con particolare riguardo ai Paesi dove è più significativa l’attenzione verso il nostro Paese, dove il “Made in Italy” è sinonimo di qualità, tradizione e ospitalità”.

Amministratore Delegato di Rai World è Claudio Cappon, mentre in Consiglio di Amministrazione siede l’ormai ex direttore di Rai Italia, Daniele Renzoni; con lui Antonio Bettanini, Giovanni Galoppi e Manuela Maffioli.

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